La fama degli errori

Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo scopre l'America e la scambia per l'India! Mai uomo diventò più famoso per un errore che oggi possiamo ben dire grossolano, o forse no? Certamente Colombo è in buona compagnia, non è il solo che deve la sua fama ad un errore.

Pensiamo a Tolomeo: formulò un modello geocentrico, che dal suo nome prende il nome (tolemaico), per il sistema solare. Tale modello resistette per secoli fino a che uno sconosciuto polacco (Copernico) dimostrò che il nostro sistema in realtà era eliocentrico. E nonostante questo la chiesa cattolica per secoli ha continuato ad imporre il modello tolemaico costringendo Galileo l'abiura.

E che dire del generale Custer? A lui l'errore costò la vita, ma l'imperitura fama. Per arroganza o supponenza militare condusse il suo reggimento di cavalleria all'annientamento ad opera dei guerrieri Sioux.

Per non parlare di Pietro Micca, eroe torinese, che per impedire l'accesso dei francesi all'interno delle mura della capitale sabauda fece scoppiare una bomba, ma avendo calcolato male la lunghezza della miccia perse la vita insieme ai suoi nemici.

Ma c'è anche chi divenne famoso suo malgrado, per errori ed omissioni altrui. Il capitano francese di artiglieria Dreyfus fu condanato ai lavori forzati per spionaggio al posto del traditore reale. Il nome di Dreyfus tutti lo ricordano molto bene, mentre il nome del vero traditore nessuno lo ricorda.

Stesso dicasi per Sacco e Vanzetti che, per il solo fatto di dichiararsi anarchici, vennero accusati ingiustamente, negli Stati Uniti degli anni '20, di un omicidio che non avevano commesso. Purtroppo per loro la vertà saltò fuori solo dopo che il boia eseguì la condanna alla pena capitale che i giudici americani emisero.

Insomma per essere ricordati dai posteri non sempre è necessario fare o dire cose sagge o giuste.