Il tempo e chi ce lo ruba

Sto avendo in questo periodo alcune discussioni con amici sulla percezione del tempo, sul suo utilizzo e sull'organizzazione delle nostre vite in sua funzione.
Ovviamente ognuno ha una propria opinione che, per sua natura, è soggettiva e non siamo riusciti ad arrivare ad una risposta univoca alla seguente domanda:

siamo padroni del tempo, oppure è il tempo ad essere tiranno?


La tradizione popolare ed il modo comune di pensare predilige la seconda ipotesi, ma per i miei amici, convinti assertori che siamo noi gli artefici del nostro destino, questa ipotesi è balorda o, nella peggiore delle ipotesi, è "remissiva" (chi non cavalca il tempo e si lascia cavalcare da lui non ha la possibilità di realizzare i propri sogni). Sostengono infatti che per fare una certa cosa che realmente si desidera fare, piccola o grande che sia, è sempre possibile trovare il tempo ed il modo. A me sembra una mera utopia che non ha reale attinenza con i fatti della nostra vita.

Infatti se penso agli impegni che ho per organizzare la mia vita mi rendo conto che molto spesso il tempo non lo potrei trovare nemmeno se volessi, perché non ho le risorse sufficienti. Naturalmente questo mio approccio è inaccettabile per i miei amici, che favoleggiano di volontà reale che va ben oltre le mie possibilità.

Il tempo è una variabile indipendete. Ora ne sto utilizzando un po' per scrivere questo post, anche se sono convinto che

  • mia moglie ritiene che lo utilizzerei in modo più proficuo sistemando un po' in casa
  • mia figlia ritiene che lo utilizzerei in modo più proficuo se giocassi ancora un po' con lei
  • mia nonna ritiene che lo utilizzerei in modo più proficuo se mi riposassi qualche ora di più
  • l'ipotetico lettore di questo post potrebbe ritenere che lo utilizzerei in modo più proficuo se non scrivessi delle sciocchezze e leggessi un buon libro
  • ...

Tutti siamo nel giusto, l'utilizzo del tempo, almeno in questi termini, sarebbe comunque proficuo, ma la cosa essenziale che differenzia le singole posizioni sta nelle priorità che ognuno dà alle attività da svolgere. E questo in sostanza è il punto:
queste priorità le possiamo dare solo in base alla nostra volontà, oppure dobbiamo attenerci all'ambiente, al contesto in cui viviamo?

Pensate forse che io domani potrei optare di dare al mio lavoro priorità 3 e decidere di dare priorità 1 al sonno (sveglia alle 9:30 invece che alle 6:30) e priorità 2 ad una passeggiata al parco? No, non potrei. Ed allora eccomi qui a sostenere che la mancanza di tempo mi costringe ad effettuare delle scelte che a volte possono portarmi ad escludere anche cose che amerei tantissimo fare, ma per le quali non ci sono le condizione per consentirmi di portarle avanti.