Guantanamo: chi era costui?

Ma cosa stai scrivendo? Ma è mai possibile che nel 2006, nell'era della conoscenza diffusa anche grazie allo strumeto che stai utilizzando, tu sia tanto ignorante da non sapere che Guantanamo è un luogo geografico e non una persona?

Certo, avete ragione, la mia vuole essere una misera provocazione perché temo che su tutto ciò che sta avvenendo a Guantanamo, sull'isola di Cuba, si stiano chiudendo troppi occhi e troppe orecchie. Il rischio è che un'opinione pubblica, sempre più distratta da isole dei famosi, possa dimenticarsi dell'isola dei condannati senza giudizio e confondere un luogo con una persona, piuttosto che con un piatto tipico, piuttosto che con una pianta tropicale, piuttosto che con un nuovo best seller, ...

Siamo sempre, e giustamente, attenti alle protervia delle dittature nei confronti di cittadini dissidenti, ma tendiamo invece ad essere accondiscendenti quando questa protervia si manifesta in paesi democratici.
Così condanniamo, giustamente, la Cina che non rispetta i diritti umani dei dissidenti e adduciamo questo elemento per tentare di inasprire anche i rapporti diplomatici (ovviamente non quelli commerciali, non sia mai che la nostra economia non riesca ad agganciarsi al traino cinese), ma troppo spesso dimentichiamo che dopo la guerra in Afghanistan, il governo degli Stati Uniti ha aperto un campo di concentramento in territorio cubano dove sono detenuti circa 500 persone senza che siano stati formulati atti di accusa precisi e senza che questi prigionieri abbiano avuto la possibilità di difendersi. Questa detenzione è dovuta semplicemente al fatto che il governo USA li ritiene collegati ad attività terroristiche e legati ai tragici fatti dell'11 Settembre 2001.

La guerra in Afghanistan è iniziata nel 2002, oggi siamo nel 2006! La carcerazione preventiva è un atto terribile anche quando si è in attesa del giudizio per accuse che vengono chiaramente formulate, ma è addirittura insopportabile se queste accuse non sono formulate o comunque se non viene concessa la possibilità di difesa.

Quello che voglio dire è che non è sufficiente portare il cappello della democrazia per garantire buone azioni. Queste azioni vanno praticate e sbandierare il valore della democrazia per giustificare atti ingiustificabili è segnale di debolezza e di pericolo per la democrazia stessa.

La democrazia in se è un valore importante, direi fondamentale. Però limitarsi alla sua pratica elettorale è un errore che non si deve compiere. Si ha democrazia compiuta se questa è in grado di impedire che lo Stato abbia atteggiamenti o comportamenti vessatori a danni di cittadini (locali o stranieri che siano).

Senza fare forzature improprie voglio ricordare che anche Adolf Hitler fu eletto democraticamente. Ora che Bush non sia Hitler credo che si possa dire tranquillamente, ma credo anche che si possa dire che il prezzo della democrazia non può essere il suo annullamento, come purtroppo avvenne negli anni '30 in Germania. Per questo spero che Guantanamo non venga confusa e che sia portato ad esempio ed a ricordo di un errore della democrazia.

Per approfondire:
http://it.wikipedia.org/wiki/Baia_di_Guantanamo