"Duca, dica!": Totò, Peppino ed una legge limitata

DICO. Già solo il nome dovrebbe suscitare imbarazzo ed ironia. Che senso ha dire DICO se in pratica gli effetti del mio dire sono assai limitati e molto lontani dalle legislazioni europee più avanzate?

Il governo evidentemente ha speso più tempo per identificare una acronimo "carino" che per identificare una legge realmente moderna e "riformista". Il limite dei partiti che nella maggioranza si dichiarano riformisti è palese. Come già sulla fecondazione assistita anche oggi sui DICO il Vaticano ha avuto un ruolo assai "costruttivo" nel distruggere qualsiasi parvenza riformista che poteva stare dietro questa nuova legge e dentro questa maggioranza. Dovrebbe apparire evidente l'imbarazzo con cui esponenti di governo e maggioranza rivendicano una legge dichiarandola moderna ed avanzata. Ho sentito Fassino e Bindi, per carità di patria non commento i loro commenti. E' come se avessero dichiarato: "Abbiamo scoperto l'acqua calda, un piccolo passo per questo governo, ma un grosso passo per l'umanità!".

Il Vaticano confonde (confonde?) l'operare nella società per veicolare i propri principi e valori con l'imposizione dall'alto, dell'influendo sulla classe politica italiana. Il proselitismo, la conversione delle anime, viene gestita non portando la parola di Dio (diciamo meglio, non solo), ma imponendo la visione del mondo che il clero ostenta in ogni sede e luogo. Mi chiedo: ma che fastidio darebbe alla chiesa Cattolica una legge moderna sui pacs, se le anime dei fedeli fossero convinte ed appagate del messaggio evangelico? Nulla, perché tutti accederebbero al matrimonio. Il problema sta proprio nella contradditorietà dei messaggi delle gerarchie ecclesiastiche (e degli esponenti politici di loro riferimento: Berlusconi, Casini) e nel loro non sempre limpido operato. Di conseguenza se il messaggio evangelico non passa per le vie "canoniche" lo si deve far passare attraverso i canali istituzionali dei sempre pronti democratici cristiani che operano nella politica italiana. E' per questo che quello che accade nella cattolica Spagna non può accadere nella cattolica Italia.

Ma, come si suol dire, oltre al danno la beffa! Infatti, nonostante il lavorio e logorio sulla mediazione con il Vaticano il governo ora si trova ad affrontare una pesante critica sia dal Vaticano che dalle cosiddette "frange radicali" della maggioranza. Ho sentito alcune dichiarazioni dell'onorevole Grillini, presidente onorario di arcigay e persona assai poco "radicale" nei modi e nei contenuti, che ha dichiarato lo sconforto per una legge misera nei contenuti e che evidentemente lo sarà anche nei risultati.

A questo punto io DICO una cosa, così come vorrebbe la tradizione "morettiana": non basta dire, bisogna dire qualcosa di sinistra per evitare che il popolo di sinistra possa disaffezionarsi realmente all'operato di questa dirigenza politica e riconsegnare il governo del paese nelle mani di Berlusconi o di chi lo seguirà.

E' evidente che qualcuno la sveglia al governo la dovrà dare!