Privatizziamo!, il grido di battaglia dei liberisti che vedono nella mano del mercato il calmiere di ogni cosa. Deve essere posto un freno. Non si può e non si deve privatizzare il bene comune in
nome del mercato e dell'interesse economico (privato). L'acqua è un esempio, l'altro esempio potrebbe essere l'aria. Ancora a nessuno è venuto in mente di privatizzare il secondo elemento, ma per
quello che riguarda il primo, purtroppo, la cosa è già in atto.
Dal 17 al 25 Marzo è stata la settimana per l'acqua, un'iniziativa che potete approfondire all'indirizzo http://www.acquabenecomune.org/
Oggi, almeno a Modena, questa settimana è stata suggellata da una giornata di pioggia battente, segno evidente e metafora dell'indisponibilità alla privatizzazione di un bene comune quale
l'acqua.
L'idea di privatizzare l'acqua sarebbe surreale se non fosse che qualche comune italiano già lo ha fatto. L'ovvio risultato è che i profitti diventano privati e i debiti diventano pubblici. Non
possiamo sopportare oltre questa dittatura del mercato, nuovo totalitarismo al quale si piegano i governi in nome della modernità. Si deve porre un limite, altrimenti l'orizzonte potrebbe diventare
davvero quello di vedere privatizzata anche l'aria che respiriamo con imposte sulle nostre capacità polmonari.