Invasione cinese

Ricordate gli sbarchi di albanesi sulle coste pugliesi? Certo!
Ricordate gli sbarchi di nord africani a Lampedusa? Certo!
Ricordate l'arrivo di donne dell'est Europa? Certo!
Ricordate le rapine in villa degli slavi? Certo!
Ricordate le orde di cinesi alle frontiere? ... No!?!

E avete ragione, perché nessun tg ha mai aperto con notizie di cinesi che invadevano l'Italia, nemmeno quando Tremonti "dichiarò guerra" alla contraffazione cinese ed il suo collega Frattini, ministro del governo Berlusconi, in visita ufficiale in Cina non trovò di meglio da fare che acquistare un Rolex taroccato in un mercatino di Pechino (o giù di lì). Ma adesso cosa succede? Il pericolo giallo non è solo alle porta è nelle nostre città, nei nostri quartieri, nelle nostre vie!!!

Se il giornalismo italiano non fosse provinciale, distratto ed asservito alla moda governativa o antigovernativa che sia, le notizie sarebbero di dominio pubblico e non verrebbero semplicemente veicolate e strumentalizzate come accade ora. Per esempio che a Prato la comunità cinese sia di dimensioni enormi rispetto alla città (con innegabili problemi di integrazione) nessuno lo dice, mentre che a Milano, una comunità cinese in proporzione molto più piccola rispetto a quella di Prato ha messo in scacco le forze dell'ordine per una multa diventa immediatamente notizia di apertura di giornali e tg. Con l'inevitabile pletora di intellettuali o simili che hanno ovviamente la loro da dire su questo fenomeno.

Ma in tutto questo non c'entrerà forse la manifestazione che la Moratti ha organizzato per chiedere al governo più polizia? Forse sì, ovviamente gli interessati negheranno, ma è certamente innegabile che la Moratti nelle sue conferenze stampa per la legalità non ha mai citato o pensato ai cinesi, ma ha inevitabilmente fatto riferimento ad albanesi e nord africani che spacciano droga ai nostri giovani e stuprano le nostre ragazze (ovviamente mai citandoli direttamente, sarebbe stato politicamente scorretto!). Con l'ovvia incoerenza che i dati della criminalità comune erano e sono in forte discesa. Ma allora perché chiedere più agenti?

I cinesi erano una comunità tranquilla, autoreferenziale, che non dava fastidio. Comunità di questo tipo non sono di aiuto per "militarizzare" le città. Ma allora cosa ha fatto arrabbiare tanto i cinesi? E soprattutto come mai della straordinaria coincidenza con le richieste della Moratti? Spero che qualche giornalista ed intellettuale sappia rispondere a questi interrogativi...

Tra l'altro, sempre per rimanere in tema di stampa che utilizza strumentalmente le notizie ad uso e consumo di proprie tesi e non per diffondere una libera informazione, ricordo che qualche mese fa a Modena venne smantellato dalla polizia municipale un laboratorio tessile dove cinesi erano costretti a lavorare in schiavitù anche per 18 ore al giorno (tra gli schiavisti, ovviamente, anche un italiano, noblesse oblige). E sono convinto che cose di questo tipo ne succedono in tutta Italia, ma gli immigrati cinesi, fino a 5 giorni fa non facevano paura. Erano un po' "emarginati", ma produttivi ed onesti. Oggi scopriamo che non è più così. Ma che strana coincidenza che tutto accada a Milano dove il sindaco un paio di settimane prima ha organizzato una fiaccolata per ottenere più forze di polizia... davvero curioso!