In morte di Franco Carlini

Sono stato profondamente scosso questa mattina leggendo la prima pagina de "il manifesto": Franco Carlini ci ha abbandonato.
Ho iniziato a leggere "il manifesto" nella prima metà degli anni '90 per due motivi:

  1. i titoli e la vignetta di Vauro nella prima pagina
  2. l'inserto "Chips & Salsa" curato da Franco Carlini

Con il tempo ho imparato ad apprezzare anche il quotidiano nella sua interezza, ma ogni articolo di Franco era la mia "prima preda preferita" che divoravo avidamente. Era una persona preziosa per la quale ogni definizione sarebbe riduttiva.
Iniziò ad occuparsi del mondo internet quando in Italia ancora non lo conosceva nessuno, ma aveva un senso della curiosità e della scoperta che lo portavano ad occuparsi di cose apparentemente slegate tra loro. In realtà lo erano solo in superficie, perché tutte erano legate all'interesse che Franco aveva per l'umanità e tutte le forme in cui questa riesce a comunicare ed a generare "cultura". Da qui secondo me discendeva l'indubbia passione per la politica, per il giornalismo, per il web, per l'ambiente, per la scienza.

Oltre che con "il manifesto" collaborava con la Rai, con il "Corriere della Sera", con "l'Espresso" ed ha scritto diversi libri tra cui "Parole di carta e di web, Ecologia della comunicazione" (Einaudi, 2004); "Divergenze digitali; Conflitti, soggetti e tecnologie della terza internet" (Manifestolibri, Roma,2002); "Lo Stile del Web parole e immagini nella comunicazione di rete" (Einaudi, febbraio 1999); "Internet, Pinocchio e il Gendarme. Le prospettive della democrazia in rete" (Manifestolibri, Roma,1996); "Chips & Salsa. Storie e culture del mondo digitale" (Manifestolibri, Roma,1995).

 

Su "il manifesto" di giovedì 30 agosto 2007, c'è la sua ultima firma. L'ultima volta che potrò leggere la rubrica "Chips & Salsa" realizzata grazie alla sua partecipazione.

Per chi non lo avesse conosciuto può trovare tanti suoi scritti sulla rete ed in particolare all'indirizzo http://chipsandsalsa.wordpress.com/