Risarcimento ai Savoia

Ci sarebbe da ridere... e invece c'è da piangere: i Savoia chiedono 260 milioni di euro allo Stato italiano come risarcimento per i danni morali subìti in 54 anni di esilio e la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana.

Per inciso ricordiamo che i Savoia sono gli eredi di quel "grand'uomo" di Vittorio Emanuele III che

  • non impedì la marcia su Roma dei fascisti dando il via al terribile ventennio fascisa
  • firmò le leggi razziali condannando decine di migliaia di ebrei italiani alla morte nei campi di concentramento
  • alla caduta di Mussolini, pur essendo comandante in capo delle forze armate non seppe far altro che lasciare il suo esercito allo sbando contribuendo con la sua ignavia, tra le altre, allo sterminio della Divisione Acqui
  • eroicamente pensò bene di fuggire a Brindisi sotto la protezione alleata, abbandonando Roma ed il paese intero alle rappresaglie nazifasciste

Ora Vittorio Emanuele (sarebbe IV) vuole un risarcimento. Sarei curioso di sapere che tipo di risarcimento si è sentito di offrire alle migliaia di famiglie che suo nonno ha condannato alla sofferenza ed alla morte. Oppure, più prosaicamente, che tipo di risarcimento ha dato alla famiglia tedesca del ragazzo Dirk Geerd Hamer ucciso con un colpo di fucile in circostanze mai chiarite sull'isola di Cavallo in Corsica. Infine non sarebbe male ricordare che Vittorio Emanuele era iscritto alla loggia massonica P2 di Licio Gelli con la tessera numero 1621. Non fa male ricordare per inciso che la P2 era un'organizzazione segreta con fini di sovversione dell'assetto socio-politico-istituzionale della Repubblica italiana, quella Repubblica a cui ora Vittorio Emanuele chiede un risarcimento milionario.

Sarebbe una barzelletta se non fosse la triste realtà!

Bene ha fatto il segretario generale della presidenza del Consiglio dichiarando per conto del Governo che "non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia, ma pensa di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità che ha avuto nella storia italiana".

Per concludere mi piace anche ricordare che l'articolo 1 della Costituzione italiana recita: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro." Se il Parlamento ha deciso nel 2002 che i tempi erano maturi per consentire agli eredi maschi della casa Savoia di rientrare in Italia credo che questa ignobile richiesta della casa Savoia non possa che confermare che la scelta repubblicana del popolo italiano il 2 Giugno 1946 sia stata un'ottima scelta!