Ufficio reclami fisico non idoneo

Mi scusi non è mia abitudine lamentarmi, però la situazione è diventata oltremodo intollerabile. Lei deve ascoltarmi e raccogliere la mia lamentela.

 

Ho trascorso 39 anni della mia vita da persona mediamente sana. Una banale tonsillectomia a 4 anni (ma all'epoca era cosa assolutamente ordinaria, come una serata in pizzeria dopo un film al cinema) e poi null'altro.

A 39 anni, peraltro con diagnosi travagliata, si scoprono calcoli alla cistifellea. Asportare. Sono messo in lista per Giugno, ma i calcoli escono dalla cistifellea ed occupano il coledoco che va svuotato. Ricovero d'urgenza anche perché ho assunto un colore giallognolo (tralascio i dolori delle coliche). Intervento di routine. Poi mi passano a chirurgia e l'asportazione della cistifellea si dimostra complessa, ma riuscita. Per la combinazione dei due interventi i tempi di recupero saranno un po' più lunghi, però mi dicono di non preoccuparmi, tanto sono giovane.
All'insaputa della diagnosi fantasma dei dottori, ma ben noto a me ed al polpaccio dolorante, si forma un trombo che produce un'embolia polmonare un paio di mesi dopo. Dopo traversie per diagnosi non proprio azzeccate vengo ricoverato d'urgenza in pneumologia. I tempi di recupero saranno un po' più lunghi, però mi dicono di non preoccuparmi, tanto sono giovane.
Inizio a prendere temporaneamente un anticoagulante per superare l'embolia polmonare. 8 mesi dopo lo sospendo ed alla sospensione dell'anticoagulante, si riforma un nuovo trombo. Devo riprendere la somministrazione dell'anticoagulante. I tempi saranno un po' più lunghi (tutta la vita), però mi dicono di non preoccuparmi, tanto sono giovane.
L'anno successivo, stupida scivolata sul bagnato in motoretta con rottura di anulare sinistro, 2 costole e completa asportazione della cute dalla rotula sinistra. Per quest'ultimo trauma mi dicono che non si può suturare perché non ci sono i lembi. Si dovrà attendere che la pelle ricresca. I tempi di recupero saranno un po' più lunghi, però mi dicono di non preoccuparmi, tanto sono giovane.
Un paio di giorni dopo sopraggiunge un'emorragia cerebrale. Viene colpito il lato sinistro dell'encefalo ed ho disturbi al linguaggio: non riesco a capire quando parlano gli altri e non riesco a farmi capire. La cosa sorprendente è che se penso capisco il mio pensiero. Questo dimostra l'innegabile utilità di anni di allenamento all'interpretazione del mio pensiero. Comunque i dottori sanciscono: grsth nmjhgfds resahfdb okf gomnbsaq hgfbjkin dsrcxsa kmnbyhdt jnhgbvcd ijmnbvtfd. Tradotto: I tempi di recupero saranno un po' più lunghi, però mi dicono di non preoccuparmi, tanto sono giovane.
A settembre 2012 attacco di epilessia per onda cerebrale che attraversa la zona cicatrizzata nel cervello. L'effetto è una caduta che produce la rottura dell'acetabolo (coppa nella quale risiede la testa del femore). Intervento ortopedico riuscito, ma il recupero sarà faticoso. I tempi saranno un po' più lunghi, però mi dicono di non preoccuparmi, tanto sono giovane.
Per tutti questi problemi fisici io reclamo. Come è possibile uscire da questo circolo vizioso? Con chi posso parlare per lamentare la mia inidoneità fisica? Non metto in dubbio la professionalità dei dottori, ma gradirei vederli con meno frequenza e magari senza aghi inseriti nelle vene e coricato in un letto ospedaliero. Preferirei un caffè al bar!

Silenzio. L'operatore si china, estrae un plico di un migliaio di pagine e mi dice: compili questi moduli per le lamentele sulla non idoneità fisica e poi lo consegni all'ufficio che trova alla seconda porta a sinistra.

Silenzio. Non ci voglio credere e dico: sta scherzando, vero? Avrò terminato di compilare questo plico di moduli a 90 anni!

Risposta: I tempi saranno un po' più lunghi, però non si preoccupi tanto lei è giovane.