Il professore Ichino punta il dito contro il male (Fassina e sel) e sfugge alle grinfie del patrigno PD che non riesce a fargli addentare la mela avvelenata dalla
sinistra idea di società. Sinistra è troppo lugubre ed impressionante, meglio sarebbe caratterizzare questa idea come di centro-sinistra in modo che, anche le freccette, possano trovare una loro naturale collocazione al centro del tabellone prima di maturare l'idea della fuga verso la fantastica metropoli che alberga nei sogni più
gioiosi e nascosti di ogni freccetta: il grande centro.
Come ogni freccetta Ichino corre veloce a perdifiato per consegnare i suoi servigi e la sua ricetta sul lavoro a Monti, ma è così veloce che è più veloce del suo pensiero: la sua ricetta,
trascritta meticolosamente in una agenda, arriva addirittura prima che la rocambolesca e perigliosa fuga dal lugubre castello del centro-sinistra venga portata a termine. Che poi definire
castello la catapecchia di Gargamella e Birba appare eccessivo anche per i più fantasiosi o creduloni che sono stati illuminati sulla via di Puffilandia. Certo che l'esperienza dell'ultimo
ventennio tra casa della libertà, loft, casa del grande fratello rende difficile trovare un nome appropriato. Si potrebbero orientare su "villetta a schiera" con contatori ed utenze rigorosamente
autonome, in modo tale che, al momento delle singole uscite non ci siano diatribe, almeno sui conti da pagare.
Monti gradisce l'evasione di Ichino e dimentica (o finge di dimenticare?... in fondo lui è il prof...) che il lavoro non si valorizza solo per via legislativa, ma con concreti piani industriali.
La sola via legislativa è peraltro un'idea un po' stantia cullata anche in grembo a rappresentanti del centro-sinistra e fondata nell'ultimo ventennio sulla rincorsa alla precarietà dei soliti
noti.
Di professore in professore questi soliti noti diventano sempre più "bamboccioni" e sempre meno autosufficienti tanto che, rigorosamente tracciata attraverso bonifico bancario, si pensa che
l'agenda Monti debba rendere obbligatoria la paghetta mensile al bamboccione di casa. Se sei un genitore precario che non può assolvere l'obbligo della paghetta, il Governo successivo troverà la
giusta soluzione, nel frattempo ti arrangi, professoressa Fornero docet.
Nessuno, nemmeno i ben più sinistri e spaventosi cgil e fiom pretenderebbe un sovietico piano quinquennale, ma almeno un'idea, un abbozzo, due parole, un disegnino... suvvia, eppure di teoria ne
dovrebbero sapere tutti questi professori, hanno studiato tanto Monti ed Ichino. Forse potrebbe essere utile fare spostare i loro professorali sopra-sella dalle cattedre e farli passeggiare nei
mercati reali e non nei mercati telematici delle Borse? Sicuramente a tutti loro manca la specializzazione in "medicina" perché curare una polmonite con una camomilla nemmeno calda e piuttosto
slavata secondo me non produrrà "miglioramenti". Oddio, non è che stanno pensando a Scilipoti!!! :-)