Per il gruppo motorettisti anonimi

Oggi, un anno fa, ho utilizzato per l'ultima volta la motoretta. In quest'anno nessun orecchio è stato "inquinato" dal rumore della marmitta della mia motoretta.

Vi voglio quindi rendere partecipi dell'ottimo risultato sulla mia disintossicazione e sul miglioramento della qualità di vita acustica del cittadino modenese.
Certo che la terapia dell'autoconvincimento e della condivisione con tutto il gruppo, da sola, non avrebbe ottenuto questo straordinario risultato. Abbandonare dall'oggi al domani la sella e lasciare la motoretta ferma in garage non è cosa da poco, ma questa straordinarietà ha un costo, in termini di effetti collaterali, da tenere monitorato. Pare infatti che io abbia maturato una assai fastidiosa e socialmente devastante dipendenza ospedaliera. La spending review non lascia scampo ad individui che maturino questo vizio socialmente inaccettabile.

 

Vi voglio quindi salutare con affetto informandovi che da domani non farò più parte del gruppo "motorettisti anonimi" perché passerò agli "ospedalizzati anonimi". Sono ottimista, ci sono vecchietti assai simpatici e spero proprio di fare gruppo come avevo fatto con voi. Alcuni di questi nuovi amici hanno uno spirito agonistico fin troppo accentuato e propongono sempre di iniziare le sedute non prima di aver fatto un garino con sedia a rotelle, deambulatori e stampelle. Io credo che questa pratica contrasti con l'obiettivo del gruppo di non tornare in ospedale. Alla prima riunione conto di dirlo serenamente, sapendo che ci saranno critiche alla mia proposta di sostituire il garino con un tressette.

 

A voi mi raccomando: casco ben allacciato, luci accese, anche di giorno, e prudenza, sempre!

Al Marmitta ricordo che non è sinonimo di inferiorità non sgasare in sincrono con i battiti cardiaci quando si è fermi al semaforo; al Chiodo ricordo che piegare così tanto da graffiare la pelle dei gomiti del giubbotto non può essere descritto come un tranquillo giretto in moto; al Cervo ricordo che partire in impennata in qualsiasi occasione è da interpretarsi più come esibizionismo che come metodo per evitare che la polizia possa prendere nota della targa; all'Imbucato ricordo che già io, con il mio Scarabeo 200, ero al limite inferiore per essere parte del gruppo, ma tu devi deciderti a sostituire il tuo Solex con qualcosa di più consistente, se non vuoi essere emarginato; al Gufo ricordo che, essendo lui un poliziotto motociclista, dovrà continuare ad interpretare la sua moto come un inevitabile strumento di lavoro dal quale non potrà liberarsi fino alla pensione.