L'ingegnerizzazione logistica della politica è il male della politica? Porca miseria, sì!

Tornando in modo, nemmeno tanto velato, alle "convergenze parallele" di forlaniana memoria si dimostra l'assoluta assenza di interesse alla politica ed una maturata convinzione che la sola via di uscita sia la "gestione" del quadro politico futuro (voto utile, voto inutile e via così di grottesco in grottesco). Non dico che anche questo aspetto della politica (il "dialogo" tra le forse in campo) non sia importante, dico solo che in un periodo storico come quello attuale debba avere una priorità più bassa rispetto ai contenuti politici che ti identificano come politico e ti fanno riconoscere dall'elettore come persona che ha un'idea nuova da provare a percorrere. Se, come temo, nel convulso stato attuale si prefigura un futuro Governo presieduto da Monti con la vittoria, non schiacciante del PD che, per senso di responsabilità, dovrà ingoiare il professore rospo ed accettare l'alleanza, abbiamo ottenuto lo stesso risultato che avrebbe potuto esserci con un Renzi al comando della scialuppa piddina e con un Monti "tecnico" al dicastero dell'economia. In entrambi i casi non vedo innovazione di contenuti od imbocchi in nuove strade da percorrere per far ripartire il paese.
Rivedere oggi tanti schemi riconducibili al biennio '92/'94 che ha partorito Berlusconi-Bossi e risentire le stesse parole d'ordine che stanno correndo ancora oggi nelle tv e sui giornali, mi spaventa. Berlusconi era la società civile allora, oggi la vorrebbero essere Monti ed Ingroia, Bossi era la rivolta dal basso allora, oggi la sarebbe Grillo. Poi all'epoca c'era l'informe gioiosa macchina da guerra del centro-sinistra che mi ricorda tanto da vicino un informe e "gioioso" PD: all'epoca il "povero" Occhetto fu sbaragliato e definitivamente accantonato in una logica "bipolare", oggi gli altrettanto perdenti Veltroni, D'Alema, Bindi, Fioroni, Rutelli sono ancora lì come eterni simulacri che vengono inevitabilmente interpretati dalla pubblica opinione come l'assenza di un ricambio credibile. Detto tra noi, il credibile è termine necessario, perché Renzi è simpatico, è accattivante, è giovane, ma in quanto a credibilità fa un po' difetto... L'unico che pare definitivamente ritirato è Veltroni che, tronfio della potenza di fuoco del nuovo PD, si ingegnò per garantire le precondizioni di malumore nell'alleanza di centro sinistra lasciando poi all'impavido Mastella il compito di far saltare il secondo Governo Prodi: non è secondario ricordarci che questa strategia veltroniana ha consegnato a Berlusconi la più ampia maggioranza mai vista e 4 anni di assoluto disastro da sommare ai disastri prodotti dal precedente Governo Berlusconi (2001-2006). E quindi un piccolo risultato positivo, sperando che sia definitivo, questa contingenza ce lo ha consegnato: Veltroni si è ritirato a potrà coltivare le sue innumerevoli passioni che vanno dal cinema alla letteratura, passando per l'Africa.

Ho letto un articolo di un'amica. Nell'articolo viene mostrata una fotografia di una politica che prescinde dai "contenuti" e che privilegia la "collocazione". E la fotografia da "scienziata della politica" non è tanto lontana dalla meno consapevole impressione che sto avendo io. Ma... se lasciamo intendere che Monti si inserisce in uno spazio politico che avrebbe utilmente potuto occupare un PD renziano invece che bersaniano, lasciamo intendere che l'unica via di uscita per il centro sinistra è quella di diventare il centro. Se questo ha una logica "verticistico-scranistica", non ha alcuna logica nel sentire dell'elettore. Evidentemente lo scotto politico è che l'ingegneria logistica "verticistico-scranistica" richiede di tagliare gli "opposti estremismi" per addivenire alle "convergenze parallele" (Monti l'ha candidamente rivendicata come unica via percorribile auspicando una rapida conduzione del PD ad assumere una marcata connotazione centrista nei contenuti e nei fatti). In tutti i casi queste non possono essere le soluzioni per uscire dal vortice in cui siamo finiti. Peraltro questa soluzione non sarebbe troppo differente dalla marcata connotazione centrista che potrebbe assumere il polo di destra farcito di "gregari" che evidentemente hanno fatto sonni tranquilli sulle spalle del tele-venditore e che ora avrebbero cambiato semplicemente le spalle su cui dormire... Tanti lo hanno già fatto, a partire dai due co-leader e co-autori del berlusconismo Casini-Fini, e tanti lo stanno facendo ora, o lo faranno dopo il voto. Che il "salvatore tecnico" Monti decida di "salire in politica" e per farlo scelga i "cavalli di razza" del tele-imbonitore nasconde, non solo poca innovazione, ma assoluta assenza di memoria: prima dei topini, accodati al pifferaio, c'erano i suoi due cavalli!!!
Il mare è molto agitato, però ci mancano i capitani coraggiosi che decidano di affrontare il mare e ci troviamo a navigare a vista con capitani più interessati a curare la disciplina della ciurma piuttosto che a governare la barca nella tempesta. Poi non potrà stupire se i passeggeri della nave decideranno di "ammutinarsi" e buttare in mare quanti più capitani e nostromi siano a disposizione con una bella pedata nel sedere. Anche questa è politica e purtroppo non la migliore perché lasciare la guida nelle mani di una casalinga, senza nulla togliere alla volontà ed alla capacità della casalinga, temo che non sia la migliore soluzione.