San Valentino, santi Faustino e Giovita, sant'Agnese e l'umanità

Oggi vorrei scrivere dei santi Faustino e Giovita, fugacemente di santa Agnese e incidentalmente anche di san Valentino. Vorrei scrivere?, no, oggi scrivo!

Perché? Perché tutti scriveranno solo di san Valentino nell'accezione che lo rende stella mondiale del "romanticismo di massa" nel suo "ruolo protagonista" di protettore degli innamorati, nonché grande sponsor, per nulla occulto, del commercio di cioccolatini, fiori, pupazzetti, cartoline, cenette... Io, da omologabile omologato, ho deciso di disertare, almeno per una volta, e riservare alla tradizionale figura di san Valentino un ruolo marginale e ripiegato nell'accezione ai più sconosciuta.

La festa dei santi Faustino e Giovita è celebrata il 15 febbraio ed oggi è considerata la festa dei single, in evidente e necessaria contrapposizione all'universale festa di san Valentino del 14 febbraio. Nello specifico però il santo protettore dei single è "solo" san Faustino, perché il buon san Giovita sparisce mestamente.
Ma perché scrivere di necessaria contrapposizione? Perché il mondo è duale, o almeno il mondo che conosco io per sentito dire, è duale. Lo è spesso in modo brutale e superficiale, perché a ben guardare le sfaccettature sono tante e sono grandi o minuscole, marcate o leggere, profonde o superficiali. E come per magia, senza accorgermene consapevolmente, giustifico la non necessaria dualità del mondo dichiarando le miriadi di sfaccettature per la loro caratterizzazione duale. Non ne esco e quindi resto qui e classifico come necessaria l'identificazione di un anti san Valentino. Il mondo duale è molto più semplice da definire e da tenere "sotto controllo" rispetto ad un mondo plurale: un sistema con due variabili ha quasi sempre una soluzione, ma un sistema con variabili infinite spesso non ha soluzioni, ovvero potrebbe avere infinite soluzioni che è come non avere soluzioni. Ma lungi da me voler scrivere di matematica, per l'assoluta incompetenza e perché ho già un incipiente mal di testa arricchito da un diversificato giramento della stessa :-)
Scrivevo del 15 febbraio e non posso fare a meno di rimarcare che questa giornata è "coabitata" festeggiando due santi, anche se san Giovita, forse per la crudele regola dell'ordine alfabetico?, resta accantonato, tralasciato, dimenticato. Ma chi sarà quel genio che ha identificato nella festa dei single un giorno che festeggia due santi? Mah, parlerei di "accattonaggio del marketing" che dimostra, se ce n'era bisogno, che il mondo, quello che conosco per sentito dire, è duale e sequenziale. Quindi l'antitesi a san Valentino, per garantire una festa anche per i single, può essere solo il giorno successivo al 14 febbraio e se il 15 febbraio si festeggiano due santi, il santo la cui iniziale del nome viene alfabeticamente dopo verrà "soppresso". Apoteosi della dualità sequenziale!

La necessaria contrapposizione ha davvero un motore di marketing commerciale che lancia la festa dei single nello spazio umano del lucro e dello sviluppo dei nostri prodotti interni lordi? Forse sì, anche se non vedo grandi margini commerciali nei regali che single fanno ad altri single. Forse siamo in presenza di un commercio onanistico per cui ognuno si farà l'auto-regalo? Oppure è un parlare per parlare che caratterizza la nostra società? Che naturalmente è deprecabile come lo scrivere per scrivere di cui state leggendo ora una, certamente non mirabile, realizzazione. :-)

Oggi, peraltro, è stato organizzato un gigantesco flash mob mondiale che sarà caratterizzato da eventi di ballo collettivo in pubbliche piazze dove donne, e spero uomini, balleranno per porre l'attenzione sul terribile male della violenza sulle donne. Io ho troppo poche parole per descrivere questo abominio e qui mi fermo. Però noto che l'opportunità di scegliere la festa degli innamorati per realizzare questo evento forse stride, dualmente, con il fatto che troppo spesso sono gli "innamorati" i primi che violano le proprie "amate". La tragedia non necessiterebbe di un "cappello" per collocarla temporalmente in un particolare giorno, tutti i giorni dovrebbero essere utilizzati per contrastare pubblicamente e superare questa devastazione umana. Speriamo che la concomitanza dei due eventi porti anche tanti uomini nelle piazze, perché se la battaglia è delle donne la guerra e dell'umanità.
Però, per restare nel mondo dei santi, io avrei suggerito di scegliere il giorno in cui si festeggia santa Agnese, ragazzina dodicenne, violata per la cupidigia del potere maschile ed infine uccisa per non essersi piegata al volere del maschio. Uso non casualmente il termine maschio, perché uomo non è termine utile per descrivere la brutalità bestiale di chi concepisce l'amore solo come possesso e disposizione di quello che si dice di amare. Io oggi non ballerò, però gioco in panchina e tifo per le ragazze :-)

Infine torno a san Valentino e ne descrivo un ruolo che a me era sconosciuto, fino a mezz'ora fa. Qui sta il colpo di teatro (io ed il francese siamo un dualismo inconciliabile :-), forse era meglio parlare di colpo di scena): san Valentino è protettore degli innamorati, ma anche degli epilettici. Quindi mi protegge come non avevo mai saputo. Ora, senza voler ridurre la popolarità del santo, gradirei, se possibile, uscire dal "club epilettico" e cullarmi solo nei baci Perugina :-)