Ed al fin giungemmo a mangiare tortellini a Roma

"Let it be" è stata rilanciata in classifica dal solo Paul McCarty che, nel 1986, ci sembrava un vecchio dinosauro, ma era "giovane" tanto quanto lo siamo ora noi. Gli U2 hanno conquistato le vette delle classifiche ed insieme a Paul furono il motore sonoro del pullman che ci condusse a Roma, caput mundi. Bella colonna sonora, nonostante la sovraincisione accorsa al nastro degli U2 in seguito al parapiglia fuggiasco dalle giovani bresciane difese dalla fede e dal potere temporale incrollabile della chiesa cattolica.
4 giorni son pochi se non è storia, ma quei 4 giorni diventarono storia, quindi lunghissimi. Ognuno di noi ha la sua storia. Quella vera, quella solo immaginata (sperata?) e quella ricordata che, in fondo, potrebbe essere una possibile mediazione tra la prima e la seconda. È storia "palla pesante" e l'ombrello giallo che evitò "smarrimenti" o li agevolò, è storia la cravatta per entrare al Senato ed il tentativo di "trafugare" l'ordine del giorno dei lavori, è storia la discoteca con un corridoio di ingresso lungo e stretto rivisto in un film con Pippo Franco.
Certamente è storia la presa d'atto che il cameriere romano, maldestro, o marpione, citi i tortellini tra i piatti tipici romani. Se noi avevamo 16 anni, lui ne avrà avuti massimo 25 e quella è una storia anche per lui.