La scorsa settimana, per un percorso mentale che non sono in grado di ricostruire perché disperso nei meandri dei percorsi mentali di cui ricordi solo l'arrivo, non la partenza e men che meno il
tragitto, mi sono trovato a chiedermi: "Qual è la prima rock opera che ho visto?". Interrogativo ozioso ed inesplorato e poi, oggi, mi sono imbattuto in questo articolo, "Rock e opera, i promessi
sposi". Se le coincidenze non esistono, e non esistono come non esiste il caso, qualcosa vorrà pur dire. Allora diciamolo.
La prima rock opera di cui sentii parlare fu Jesus Christ superstar. Me ne parlò una mia compagna di classe, credo in quarta/quinta elementare, mentre eravamo alla fermata dell'autobus davanti al
cartellone pubblicitario. Mi accennò anche il fatto che sua sorella l'aveva vista, ma perché lei, la sorella, era grande, mentre noi eravamo troppo piccoli per vederla. Pensai "certo, tua sorella
ha addirittura 14 anni è evidente che può vedere cose che noi nemmeno immaginiamo!", ma quale fosse il motivo della censura mi sfuggì: cosa avrebbe potuto contenere di diverso da Gesù di Nazareth
di Zeffirelli che, per "indicazione didattica", avevamo visto tutti? E forse il quesito introdotto a catechismo "è stata peggiore la morte di Gesù, crocefisso con le carni straziate dai chiudi
fissati al legno, oppure quella di Pietro, anch'egli crocefisso, ma per semplice legatura degli arti ai legni, però posto a testa in giù?" non era già quanto di peggio possa essere proposto ad un
decenne come elemento di speculazione sulla sofferenza che un essere umano può infliggere ad un altro essere umano? Se escludiamo i sensi di colpa nei confronti dei bambini del Biafra quando non
finivi la carne. Comunque Jesus Christ superstar non fu la prima rock opera che vidi solo molti anni dopo su Tmc.
La prima rock opera fu Tommy, trasmessa a mo' di tappabuchi da Rete A. Non la vidi subito in una unica soluzione, ma ne assemblai diversi spezzoni accatastati casualmente nel palinsesto di quella
rete. Mettere insieme i pezzi non fu semplicissimo, ma la ripetizione forsennata che fu fatta in quella tarda primavera / estate mi aiutò ed alla fine vidi, toccai e guarii.
La seconda rock opera che vidi fu Quadrophenia sempre degli Who. Anche questa fu una visione "tribolata" frutto di un ammutinamento collettivo nel corso della gita formativa presso la fiera
dell'informatica a Bologna. Il professore di elettronica ci perdonerà, ma la visita, che pure terminò in mattinata, si prolungò in un locale bolognese per evitare le tre ore di laboratorio
pomeridiano. Mangiammo ed, essendo solo noi, i gestori ci dissero che avremmo potuto vedere un film. Tra the Wall e Quadrophenia vinse democraticamente quest'ultimo. Fu una visione "guidata" da
un compagno, dotto esegeta della pellicola, che ci accompagnò in una fruizione ragionata per sintesi con lui vicino al video registratore che avanzava velocemente sui pezzi trascurabili ed al
tempo stesso presentandoci l'imprescindibilità ed il profondo senso di comunicazione che risiedeva nei pezzi che ci faceva vedere a velocità normale. Amore, delusione, odio.
The Wall lo recuperai solo anni dopo noleggiandolo in videoteca ed avendolo sentito e sentito e sentito, ma anch'esso per sintesi radiofonica o per fruizione di compilation, gentilmente
realizzate dagli esperti, attraverso il "mangia-nastri". Però non prima di un "pirotecnico" "al di là del muro" di Barbarossa che sminuì l'epica di qualsiasi muro, anche della grande muraglia
cinese.
Prima di The Wall, a tradimento, mi fecero vedere Grease, che nulla ha di rock opera, ma Olivia Newton John era proprio carina.
Chiudo non potendo fare a meno di citare The great rock'n'roll swindle e the Rocky horror picture show. Forse perché ero privo di un esegeta in grado di guidarmi, forse perché ero assonnato,
forse perché mi ricordo tutto molto vagamente, come se in fondo non mi interessassero molto.
La video cassetta vista dal divano non è rock come la composizione di Tommy ad orari diversi, oppure la vista ad alta velocità di Quadrophenia, oppure vedere finalmente il film che ti era vietato
a 10 anni e raggiungere finalmente l'esperienza già fatta dalla sorella della tua amica senza capire cosa ci fosse di male nel vedere quella cosa a 10 anni.
Questo è il rock!