Le autorità sanitarie invitano a limitare la mobilità ed a spostarsi solo per motivi strettamente necessari. I contagi crescono con una velocità tra i 500 ed i 700 casi giornalieri. Questi sono
solo i diagnosticati, ma c'è tutto il sommerso che produce asintomatici. Il virus è elusivo ed omissivo. Comunque fare la spesa è uno dei motivi ammessi per spostarsi e raggiungere luoghi
variamente affollati nei quali, durante le ore di punta, sarebbe (È) impossibile mantenere la distanza minima consigliata dalle autorità sanitarie tra le persone.
Sabato mattina, mi ritrovo alle ore 8.25 all'ingresso ancora
chiuso dell'ipermercato. Voglio entrare quando ci sono ancora pochissime persone per acquistare lo stretto necessario per garantire a me e famiglia la sopravvivenza fino a sabato prossimo. E poi
uscire rapidamente, fuggitivo da ogni possibile contatto umano.
A
quest'ora ci sono già una ventina di persone a piè fermo davanti all'ingresso. Sembrano pronte alla lotta come un Achille davanti alle mura di Troia. Sono ammassati come se fosse la partenza di
una gara podistica al di fuori delle competizioni in una pista di atletica. Vicini, vicini, la falange è compattissima.
Io resto distante qualche metro dalla piccola folla e, nei 5
minuti di attesa, si aggiunge un'altra decina di persone che si avvicina ai primi scavalcando la mia posizione. Per parafrasare la narrazione della tragica spedizione di Pisacane e dei suoi
potrei scrivere "erano 30, erano giovani e forti e sono...". Ma non funziona, per due motivi:
1. Ovviamente mi auguro che nessuno di noi ... per colpa di
questo assembramento potenzialmente virogeno.
2. Non c'era nemmeno un giovane. Il più giovane,
anagraficamente, ero io, ma in realtà ero il più vecchio di tutti. Quindi una combriccola di vecios, le persone maggiormente soggette all'infezione virulenta in atto. Pace e bene a te e
famiglia.
Però è utile caratterizzare con un minimo di attenzione ed
accortezza la specie dei vecios. Sono sostanzialmente innocui, a meno che tu non sottragga loro il quotidiano al bar o in polisportiva (e l'esito dell'aggressione non dipende dal genere). In modo
altrettanto indifferente per genere vivono l'"operazione spesa" come la massima forma di svago. Comprensibile, i vecios sono massimamente relegati in casa e questo è il momento di svago che non
si negano mai, nemmeno nelle caotiche giornate di sabato e domenica quando i supermercati sono letteralmente invasi e la saggezza li dovrebbe indurre dal desistere al rito della spesa ed
accantonare qualche riserva in più al venerdì. Ma forse sopravvalutiamo la saggezza dei vecios.
Nel loro habitat naturale del supermercato i vecios sono
riconoscibili per alcune caratteristiche salienti che elenco casualmente senza assegnare a loro una priorità:
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i vecios sostano nei crocicchi dei corridoi bloccando 4 punti di accesso. A dire il vero questo lo fanno anche i più giovani, ma al perentorio "permesso" si spostano. I vecios lo fanno più
raramente, perché in alcuni casi è un deficit acustico che impedisce loro di sentire la "perentorietà" di chi vuol passare, in altri è la concentrazione assoluta posta sul biglietto che contiene
la salvifica lista della spesa. È in quegli istanti, secoli per chi attende di poter passare, che i vecios devono decidere il percorso ottimizzato per raccogliere tutto ciò che va
acquistato;
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i vecios toccano tutto. Prendono in mano una scatola, la scrutano, la ripongono e ne prendono una a fianco, dello stesso prodotto e seguendo la stessa procedura. Tutto ciò lo fanno diverse volte,
con l'aggiunta di valutazioni imperscrutabili tramite il soppesamento. L'acquisto del prodotto si conclude depositando nel carrello una scatola mai toccata, scelta che rende scriteriato tutto ciò
ch'è accaduto fino a quel momento;
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i vecios annusano tutto, detersivi, detergenti, shampoo, ecc. Accade spesso che non chiudono bene il flacone del prodotto appena "olfattato" ed il cliente successivo avrà una "bella"
sorpresa;
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i vecios hanno una competenza sulla dislocazione di tutti i prodotti che annichilisce qualsiasi addetto o direttore del negozio. Se non sapete dove si trova un prodotto chiedete ad un vecios e
non aspettate di trovare un commesso. Unica, ma rischiosa controindicazione è che il vecios potrebbe narrarvi il percorso logistico che negli anni hanno compiuto quei tipi di prodotti sui quali
chiedete indicazioni. Se vi serve questa consulenza fatela ad un crocicchio in modo tale che chi deve passare vi sarà grato di aver indicato al vecios di spostarsi;
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i vecios conosco tutti in negozio, ogni addetto viene salutato chiedendo dei figli, dei genitori, degli animali domestici. Se entri nel girone, anche per te ci saranno consigli senza i quali non
potrai più fare a meno. Ti mancheranno, ne puoi stare certo.
Dissacrare per consacrare, dobbiamo volere bene ai vecios,
anche se ci montano con il carrello su un piede, anche se ci chiedono per tre volte che ora è, anche se prendono l'ultima confezione di fazzoletti che a noi serve per tornare a casa da vincitore.
Tra breve anche noi saremo vecios e dobbiamo sperare che i più giovani ci vogliamo bene come vogliamo bene noi ai vecios. Non saremo saggi, ma certamente sordi e l'attrazione per i crocicchi
delle corsie sarà irresistibile, fatale.