JPod

Autore: Douglas Coupland

 

Giudizio: **


Siamo in Canada, provincia dell'impero americano. Un gruppo di tecnici, programmatori di computer, sta lavorando ad un nuovo video gioco. Questo è lo sfondo, ma tutto sommato resta irrilevante. Le storie dei protagonisti che si intrecciano annullano lo sfondo e lo fanno apparire come naturale contesto in cui si possono sviluppare le vite dei protagonisti.
Accadono cose "irreali", ma realistiche. La morte e l'occultamento del corpo di un biker, l'amicizia con un malavitoso cinese che traffica in esseri umani, il cazzeggio al lavoro come forma di creatività, l'appiattimento della persona che cambia il suo nome in "John Doe" e che persegue la mediocrità come obiettivo della sua vita a fronte di una infanzia passata presso una comune lesbica... Sembra quasi che il messaggio sia: oggi per avere una "vita vera" sono queste "stranezze" che devi metabolizzare ed affrontare, ma in modo del tutto naturale.

Sulla falsa riga di quanto già scritto in "Microservi" l'autore ci consegna un testo dove escono tutte le nevrosi, tutte le incongruenze e tutte le "anomalie" della moderna società occidentale. Il risultato è godibile, ma con un respiro più corto rispetto al precedente "Microservi". In alcuni tratti appare più un esercizio di stile fine a se stesso. Lui stesso, il libro, prodotto dell'estetica moderna dei suo personaggi...