E a mio nipote Albert lascio l'isola che ho vinto a Fatty Hagan in una partita a poker

Autore: David Forrest

 

Giudizio: ****

 

Un'isola insignificante, nel vero senso del termine. Lo zio di Albert la vince in una partita di poker ed Albert la eredita alla morte dell'amato zio. È poco più di uno scoglio, ma, per una serie di eventi incontrollabili, arricchisce Albert e diventa l'avamposto della guerra fredda tra USA ed URSS nei primi anni '70.
Lo spazio, limitatissimo, costringe uomini e donne inglesi, russi ed americani ad una convivenza talmente stretta e ravvicinata che li espone alla reciproca conoscenza. Nessuno al mondo potrebbe mai ammettere la soluzione che questo manipolo di patriottici eroi adotta: è quanto di più lontano si possa immaginare ed accettare. La pubblica opinione è tenuta a debita distanza e questo garantisce evoluzioni altrimenti inammissibili.
Il testo miscela i luoghi comuni sulle propensioni umane che mutano in base al ruolo ed all'origine dei personaggi. Il tutto genera una divertente ed ironica parodia di quanto angosciante potesse essere vivere a 20 metri dal più acerrimo nemico che tu possa immaginare per la tua esistenza e per l'esistenza stessa del mondo. L'ironia è ammissibile anche quando si sta seduti su una bomba atomica.
L'autore di questo gustosissimo testo è David Forrest. Al pari dell'isola e della soluzione che conduce alla "granitica e gioiosa" convivenza sull'isola, non esiste. Infatti è lo pseudonimo scelto dai due autori inglesi Robert Forrest-Webb e David Eliades.