I giardini dei dissidenti

Autore: Jonathan Lethem

Giudizio: ***

Cos'è il comunismo? Cosa significa essere comunista negli USA prima e dopo la seconda guerra mondiale? Nessuno dei protagonisti lo sa con precisione perché è un'arte in continuo divenire. Negli anni ha collocato, di volta in volta, occasione per occasione, uomini e donne oltre le stesse ragioni per cui erano comunisti e per cui non lo furono più, per libera scelta o per collettiva espulsione. Ragioni che venivano sottratte dal mondo circostante e che rendevano ridondante la permanenza nell'integrità comunista. Il comunismo parla una sola lingua, ma è composto da miriadi di dialetti, ognuno più comunista ed incomprensibile all'altro dialetto. C'è sempre una possibilità di errore, ma non sempre l'errore viene riconosciuto e corretto nell'immediato.

Jonathan Lethem ne descrive uno spaccato familiare e crea un miraggio intergenerazionale partendo dall'ortodossia praticata, ma poi elusa, per arrivare all'annullamento delle ragioni stesse del comunismo. Un guazzabuglio mondiale che sta tra Stalin e Krusciov passando per Trotsky, tra gli hippies ed i burocrati passando per il libero pensiero (amore per gli altri o per se stessi?), tra madre e figlia, tra chi si trasforma da portatore di principi in dispensatore di principi. Vite che trascorrono nell'innegabile necessità di dare un senso alle esistenze non trovandolo sempre praticabile secondo le istruzioni disponibili. Da qui parte l'arte di adattare periodicamente il modo per affrontare i giardini dei dissidenti, che siano comunisti, oppure no.