Autore: Valerio Piperata
Giudizio: *
Esiste un dio del rock e per quel dio devi essere pronto a partire con chitarra e batteria se vuoi che l'essenza del dio stesso non muoia. Ok e dove sta la novità dell'epica rock'n'roll? Per un
"giovane" 45enne la cosa appare evidente, ma per un "vecchio" 25enne forse le cose non sono così confuse e felici (citazione colta). Lo showbiz (se non lo citi in questo modo non sei abbastanza
trendy nemmeno per frequentare il salone della parrucchiera di tua madre) ha preso altre vie: ora esistono i talent ed i complessi da rimessa auto (garage-band, of course) sono scomparsi. A
volerla leggere in questo modo appare una rilettura parziale del vetusto Guccini che era vecchio anche da giovane. Eppure nemmeno nei più stralunati sogni della mia adolescenza ho coltivato
l'idea di rileggere Guccini o aspirare e diventare una rockstar, quindi cosa mi ha spinto ad arraffare dall'espositore questo libro, correre in cassa, pagarlo con le monetine che avevo in tasca,
tornare a casa, fargli scavalcare la mia infinita lista dei "buoni propositi di letture" e tuffare il mio naso nelle pagine di questo libretto?
La risposta sta nell'idea che le rockstar non sono morte, l'idea che un 16enne possa aspirare ad esprimersi con qualsiasi strumento che ha a disposizione anche se molto probabilmente il suo
messaggio iniziale sarà pieno di luoghi comuni e banalità che il mondo adulto ha rovesciato nella sua giovane testa. Però, per la legge dei grandi numeri, uno su mille ce la fa (altra citazione
colta) e la rockstar che riesce ad emergere superando il meccanismo imbalsamato che anestetizza l'epica rock raggiungerà l'empireo olimpico: stay rock! (vivo apprezzamento nel salone della
parrucchiera della mamma con tanto di mani alzate con pollice, indice e mignolo sollevati).
In realtà il libro tradisce quasi completamente queste aspettative. La storia tragicomica che viene narrata ha il sapore del rock'n'roll de noartri (buuuuuu!) e non trova mai un concreto approdo
che esca dal luogo comune chiassoso ed effimero in cui risiede il rock (comunque non c'è sesso, non c'è droga, non c'è rock'n'roll, se non in modo occasionale ed accessorio: ma quindi di cosa sto
parlando?).
Ci sono passaggi divertenti, anche se proprio esilaranti non direi. La rock band non sa suonare (attitudine molto punk) e si chiama "I Vecchi" (attitudine molto Guccini): tutto sta insieme, peace
and love. Trovi il giornalista Rai che non parla mai male di nessuno, quindi nemmeno della rock band stralunata, che si chiama Attilio Pane (ricordate Vincenzo Mollica?). Trovi il discografico
che si chiama Pilato e che si lava le mani quando i critici musicali Castrante, Stroncatutti, Sgamasóle bocciano l'operazione rock di uscire allo scoperto senza il passaggio televisivo. Ti
ritrovi citati i mostri sacri Setfiba, Peppino d'Elba (che più rock non si può), gli Articolo 8, i Negro d'Avola in un turbinio di vorrei, ma non posso perché lo showbiz lo impone! Trovi
l'escluso arrabbiato da X-factor che diventa famoso tramite YouTube. Trovi la madre oppressiva ed apprensiva, trovi il padre assente che si materializza per farti sapere che lui abbandonò lo
stesso sogno e che ora tu devi andare avanti per la tua strada per non avere rimpianti quando sarai 50enne, come lui. Trovi la ragazzina di cui ti innamori che porta l'apparecchio per i denti
come nessun'altra. In bocca al lupo allo scrittore 25enne, l'idea era ottima, lo svolgimento un po' legnoso, ma comunque vada sarà un successo (citazione extra-colta) perché gli scrittori non
sono morti.
Questa lettura forse è un segnale, perché alla mia età si imbiancano i capelli, addirittura hanno la sfrontatezza tutt'altro che rock di cadere senza essere rimpiazzati, fare le scale richiede
un'adeguata ventilazione polmonare post scalata ed io mi ritrovo, nel giro di un mese, a leggere due storie su sedicenni (nel salone della parrucchiera c'è una sommossa: ma come parli?!?
Teenagers! Teenagers! Buuuuu!). Sarà mica che mi ritrovo a vedere "Il tempo delle mele" che non ho visto mai, nemmeno quando era il momento?
Comunque sia, Guccini ed il catechismo ci insegnano che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge. Per questo le rockstar non sono morte.