Autore: Kurt Vonnegut
Giudizio: ****
Ok, può essere che sia un'operazione commerciale.
Ok, può essere che questo sia possibile perché il buon, caro, vecchio Kurt ha ancora un mercato ad 8 anni dalla sua dipartita.
Ok, può essere che nella globalizzazione un autore globale come Vonnegut non possa mancare.
Tanti ok, ma esiste almeno una buona ragione per leggerlo: Vonnegut andrebbe letto come terapia alla salute mentale in un mondo schizofrenico. Una persona sana di mente in una società folle deve
per forza apparire folle (citazione del buon, caro, vecchio Kurt). Ma andrebbe letto anche come aiuto a rimanere ben saldi nella comunità umana: quali sono queste differenze per cui ci dobbiamo
"targare" cristiani o socialisti se abbiamo lo scopo di essere umani?
Vonnegut, che ora è lassù in cielo, (questa battuta farà scompisciare dalle risa chiunque conosce lo "stile Vonnegut" e Kurt stesso) ha naturalmente interrotto la consegna all'umanità di suoi
lavori nel 2007 quando è morto in seguito ad una emorragia cerebrale dovuta ad un incidente domestico. Io pensai che questo fosse fortemente ingiusto, in fondo lo avevo conosciuto ed apprezzato
da nemmeno 10 anni e lui non aveva trovato nulla di meglio che rovinare tutte le mie infantili speranze di continuare a leggere all'infinito sue opere originali, in tutti i sensi. Far parte di
uno stupido incidente domestico alla tenera età di 84 anni, che Dio lo abbia in gloria, senza chiedermi almeno cosa ne pensassi, è ridicolo (ridere, per favore).
Io, in realtà, avevo comunque tanto da leggere di Vonnegut. Ho continuato a farlo assaporando suoi scritti editi, ma per me inediti (sappiate che non c'è contraddizione in questa frase: per me
"The day after", "Il tempo delle mele" e le saghe "Guerre stellari" ed "Indiana Jones" sono opere cinematografiche inedite perché non le ho mai viste, accidenti a chi non mi ha coinvolto per
poterle giudicare come frutto della nostra comunità umana, comunità di cui mi faccio vanto di esser parte, ridere, per favore).
Vonnegut esordì come scrittore di fantascienza, unico apprezzato dal grandissimo, citatissimo, celebratissimo, studiatissimo Dick, ma l'intera produzione letteraria si è evoluta in un miscuglio
tra fantasia, verità, satira, umorismo. Kilgore Trout non avrebbe saputo fare di meglio (pausa, risata richiesta solo ai cultori più stretti).
Questo libro è una raccolta dei discorsi, scritti ed interpretati da Vonnegut, al cospetto di neo laureati al termine dell'anno accademico di alcune università statunitensi. Non è narrativa, è
prospettiva. Prospettiva di ciò che c'è stato prima, di ciò che i laureati sono diventati nel momento in cui si trovano a sentire la voce di Vonnegut nelle sale universitarie e di cosa li
aspetterà dopo. Fuori di qui! C'è un mondo che vi aspetta, per la miseria! E non pensiate di essere gli ultimi arrivati, perché anche coloro che ritenete vecchi sono giunti su questa terra poco
prima di voi! Una gran confusione, non c'è più nulla da fare, se non restare umani. Per i casi peggiori si deve diventare umani (ridere senza ritegno, la storia comunque vi assolverà).
Nota: l'immagine del mio profilo Facebook on line oggi, 29/3/2015, è una caricatura di Kurt Vonnegut. Così, tanto per dire.
Micro tracce sulla bibliografia di Kurt Vonnegut
Senza nessun ordine logico, temporale, o di valore, ma rifugiandomi nel più "pragmatico" disordine alfabetico:
- Barbablù: velleità artistiche tradite nel tempo, ma valorizzate alla fine del tempo
- La colazione dei campioni: è la società americana, baby! Ma forse anche la nostra
- Cronosisma: possiamo tornare indietro, ma pare impossibile migliorarsi
- Dio la benedica, Mr. Rosewater: protagonista il denaro e la natura umana orientata al lucro
- Galapagos: e se il futuro fosse dietro di noi? Andare avanti un milione di anni per verificare
- Ghiaccio-nove: il genio umano al servizio dell'autodistruzione
- Il grande tiratore: ogni azione ha conseguenze eterne con cui dovremo fare sempre i conti
- Hocus pocus: certezze vane in un mondo incerto per natura
- Mattatoio n. 5, o la crociata dei bambini: l'amicizia tra bambini costretti ad un gioco che li uccide
- Un pezzo da galera: una politica "arraffona" con il perfetto capro da portare all'altare [sacrificale?]