Sottomissione

AutoreMichel Houellebecq

Giudizio: ***

Nulla di nuovo sul fronte occidentale. Frase accidentale utile solo per identificare dove è il francese rispetto al musulmano. Geograficamente è una frase inadeguata, ma per chi vuole cristallizzare i fatti in uno scontro tra civiltà, del fronte occidentale deve tenere conto perché da lì si deve passare.
Nel racconto le colonne portanti sono tre grandi classici moderni occidentali: il sesso (non c'è mai amore, solo sesso ghermito per il ruolo o pagato), il cibo (dozzinale o raffinato in fondo tutto sfama), la noncuranza (io sono io, qui, ora, ma è una condizione del tutto fortuita per cui non devo intendere, volere, occuparmi).
Il sesso viene trattato come una cosa che accade, perché deve accadere. Il piacere non è nemmeno cercato perché è una semplice conseguenza fisiologica. Tanto che il decadimento fisico lascia più smarrito per non riuscire ad assolvere un ruolo imposto dalla società piuttosto che per le conseguenze in sé. Cosa che, per le donne, avviene prima che per gli uomini rendendo quindi appetitose solo le studentesse del primo e secondo anno dell'università.
Il cibo viene utilizzato per rigettare il moderno culto del saper cucinare raccontando che vivere senza saper cucinare è possibile. C'è sempre qualcosa (il forno a micro-onde) o qualcuno (il cinese o l'indiano) che ne sanno fare al tuo posto. Ma se assapori qualcosa fuori dal comune devi saper apprezzare, non puoi rimanere indifferente. Il vino in questo ha un ruolo sociale e conviviale: nessuna conversazione può prescindere dalla presenza di un buon vino.
La noncuranza è la narrazione dell'indifferenza per tutto ciò che è la vita oltre il proprio ombelico soddisfatto da cibo e da sesso. La società è un ambiente politico, ma il protagonista non se ne cura perché impegnato nel suo conformismo mimetico. Fino a quando non viene allontanato dalla cattedra che occupa all'università. In quel momento qualcosa tracima, ipotizza una improbabile fuga, ma poi si ritira tutto nell'alveo iniziale. Il rientro in ruolo sarà possibile adottando un nuovo conformismo mimetico, ma sempre privo di passione.
Il libro Sottomissione arriva in libreria nel momento in cui in Francia si apre il fronte occidentale. Non è un caso se si vuole intendere come non accidentale l'interpretazione che viene data a questa storia: sottomissione dell'occidente al vicino oriente. 
I fratelli musulmani nella trama di Sottomissione vanno al governo senza guerriglia. Lo fanno democraticamente e con la moderazione data dalla consapevolezza di sapere di aver ragione perché i competitori politici hanno completamente esaurito il ruolo di guida (reale o presunto che sia) e dalla forza di sapere di avere risorse da spendere sia per sconfiggere i nemici interni, sia per sconfiggere i nemici esterni. È alle porte un nuovo impero, come quello che caratterizzò l'epoca di Augusto dopo la Repubblica romana. Il nuovo presidente diventerà imperatore europeo per insipienza delle opposizioni interne ed esterne e per l'indifferenza dell'uomo medio.
Un libro, come il precedente di Houellebecq, dove non c'è alcuna passione, ma un semplice scorrere ineludibile del tempo e delle cose. La strage a Charlie Hebdo mi pare non sovrapponibile. Nella realtà c'è fanatismo, odio, rabbia che nel romanzo non trovano alcuno spiraglio. Se ci sono restano sommersi dall'inevitabilità di qualcosa che sarà ed a cui non ci si potrà opporre se non conformandosi all'attualità e continuando ad "opporsi" come si è fatto prima, senza fare resistenza.
Forse è questa la sottomissione concreta, non fare resistenza mai, a prescindere dall'organizzazione della società.