Le bianche braccia della Signora Sorgedahl

Autore: Lars Gustafsson

Giudizio: ***

Se fossimo la nostra memoria sarebbe più semplice rappresentarci? Forse sì, forse no. "Certo che il presente può determinare e cambiare il passato! Solo chi non ha capito che in fondo tutto l’universo è contemporaneamente presente crede che le cause vadano solo in una direzione". Invece direzione non c'è e tutto sta con te, per sempre con te. A volte vero, a volte falso, a volte impreciso, a volte mancante.
Un vecchio si raccoglie nel ricordo adolescenziale. La famiglia, la nonna, la mamma, il papà, il prozio. Poi i vicini, gli amici, i professori. La più grandiosa grandinata di sempre e la filosofia che inizia a maneggiare racchiuso con i compagni nella stanza della caldaia. Infine la prima ragazzina con cui raggiungerà l'intimità che lo fa sentire uomo, pur non essendolo. Uomo certo ed incerto anche nel momento in cui da anziano sceglie di ricordare per superare la noia.
Nulla gli ha chiesto la vita e lui allo stesso modo ha fatto con lei. Ma su quel particolare momento della sua vita aleggia una presenza ed assenza sfuggente. La signora giunta dalla Svizzera, la signora dalle splendide braccia bianche e dal marito noioso che ospitava nella vecchia casa del prozio i ragazzi prima che giungesse l'estate. Prima che le prospettive cambiassero prima che tutto prendesse una piega definitiva.
È successo tutto, o forse no. Chi lo sa? Il ricordo può smarrirsi e tramutarsi in sogno. Pur rimanendo con te, per sempre, a rappresentarti in una memoria di ciò che non fu.