Autore: Irvin D. Yalom
Giudizio: **
Il titolo è un mero espediente utile a "catalogare" il libro: suggerisce "troverete la psicoanalisi ed il suo fondatore", ma in realtà questo retro-pensiero non corrisponde al vero. Il sottinteso
del titolo italiano non è sincero. Mi aspettavo altro, sull'onda della lettura dei precedenti romanzi di Yalom, e per questo mi ha deluso. Tuttavia si presta ad alcune considerazioni a latere in
cui la sincerità è elemento non secondario.
La trama grezza e lineare non fornisce appigli significativi: due vecchi e venerati analisti che vengono incastrati dai discepoli ora colleghi per aver ceduto a lusinghe sessuali ed economiche da
parte di pazienti (clienti?); un giovane, poi nemmeno tanto, analista che si confronta su metodi e prassi con il suo tutor dopo aver deciso di virare dalla chimica, che produce farmaci (xanax,
prozac, varie ed eventuali), all'analisi; l'esperto tutor ferreo, professionalmente mastodontico, impeccabile e prossimo alla gloria accademica che frana sulle sue debolezze; il paziente timoroso
e schiacciato dalla personalità della moglie che si convince a lasciarla per non restare stritolato; la moglie di costui che identifica nel giovane psicoterapeuta il responsabile del fallimento
del matrimonio e che escogita un modo per vendicarsi; l'ex tennista in balia della malattia per il gioco d'azzardo che però non percepisce come un problema in sé, se non qualora subentrino
problemi economici con annessi e connessi; il truffatore, abile, scaltro, inafferrabile.
Questa miscela di personaggi e di evoluzioni narrative, a volte ripetitive all'eccesso, trascina attraverso la narrazione il tema della sincerità. In questo forse il titolo italiano risulta
"traditore" dell'intento dell'autore. Ammesso che questa possa essere una chiave di lettura. Gli analisti sono persuasi che il paziente sia sincero a prescindere: chi pagherebbe centinaia,
migliaia di dollari per seguire una terapia mentendo? In realtà le sedute sono ricche di menzogne e coloro che dovrebbero essere più attenti ed avere i dovuti anticorpi per affrontare
razionalmente le possibili menzogne sono completamente inadeguati. La bugia è possibile per fini utilitaristici o vendicativi. Troppa fiducia degli analisti e le conseguenze non tarderanno a
materializzarsi, nel bene e nel male.