La banda della culla

AutoreFrancesca Fornario

Giudizio: ****

Esiste un disegno divino sul progetto della procreazione? Se sì, è imperfetto. Meglio sarebbe stato affrontare il percorso evolutivo prendendo a riferimento la gallina e non la scimmia. Altro avrebbe potuto pensare, il disegnatore divino, per molti aspetti delle vite umane, ma questo è vero per tutte le epoche caratterizzate invariabilmente da dolore, sofferenza, paura. Noi siamo in Italia, ora! Forse anche domani...
Sei vite si incrociano nella vicenda narrata. Vite che intrecciano aspirazioni, paure, incertezze, rassegnazione di sei quasi adulti, perché oggi fino a 45 anni un italiano/a è considerato/a ancora un/a giovane che si deve arrabattare vivendo di espedienti nella precarietà a cui la società lo/a costringe. Il caso fa incontrare queste sei persone in uno studio ginecologico dove si crea, a loro insaputa, una sorta di compagnia dell'anello. L'obiettivo non è portare a compimento la distruzione dell'anello che tutti gli altri controlla, tutto è decisamente più epico: guidare con eroismi quotidiani le vite attraversando le avverse condizioni del vivere in Italia, ora. E, al contrario di quanto accade spesso nella vita reale, non lo devono fare da soli, lo fanno con l'uomo e la donna che amano e con quattro perfetti sconosciuti che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Errore a cui tutti, ma proprio tutti, sono costretti a sottostare: la vicenda generale è tutto uno sbaglio, un terribile sbaglio, ma i protagonisti possono porre rimedio se non sono soli, questo è il contratto. Ne avessero visto uno di lavoro a tempo indeterminato... e poi possono anche riderci sopra, anche se non sempre, anche se non nonostante tutto.
Ci sono i genitori mai conosciuti. Ci sono i genitori che ti capiscono, ma non ti sostengono come ti servirebbe. C'è la mamma che racconta bugie a fin di bene che, come le racconta lei, nessuno mai.
Aleggia solidarietà che può scaturire dal trovarsi nella stessa condizione: cercare di avere figli nonostante tutto. Poi c'è sempre un biscotto che può aiutare.
Si ride, si riflette e si piange. Il segreto sta nel ricordarsi che non è finzione e che se si piange si può anche ridere e riflette su cosa è possibile fare per ridere di altro e non di quello che succede oggi in Italia. Il paese che ama le famiglie, ma che ne osteggia, in vari modi, la costituzione. Un altro errore, non del divino, ma del legislatore.