Trilogia di New York [Città di vetro | Fantasmi | La stanza chiusa]

AutorePaul Auster

Giudizio: ****

Nei tre romanzi scelgo di identificare alcuni punti cardine che secondo me caratterizzano le trame ed i contenuti di queste tre storie di indagini. Infatti le storie della trilogia potrebbero essere ricondotte alla narrativa poliziesca, però secondo canoni distanti dai luoghi comuni presenti nelle vicende che riguardano gli investigatori. Nessuno si aspetti trame ordinarie. Nei nomi, nei presupposti, negli epiloghi c'è sempre un guizzo che esula dall'investigazione, pur essendo tutto inserito in un processo investigativo.

IDENTITÀ
Siamo portati ad identificarci nel nostro nome. Noi siamo il nostro nome ed il nostro nome identifica noi. In queste vicende, invece, si palesa il dubbio che non il nome, ma la propensione ad essere qualcuno, ovvero a fare qualcosa, sia ciò che ci caratterizza. Il protagonista del primo romanzo è Auster senza che sia Auster il protagonista. Il protagonista del secondo romanzo scopre che il suo obiettivo non è quello che avrebbe creduto. Il protagonista del terzo romanzo si identifica nel suo migliore amico, perduto, al punto da sostituirlo.

MISTERO
Le storie sono misteriose. Nascondono qualsiasi forma di ragionevolezza, l'ineluttabile è ciò che conduce i protagonisti ad affrontare le storie, a vivere le storie. Va così perché deve andare così. Tutto ciò che è rappresentato dalla cornice non è indagato. Il protagonista si trova nel quadro senza sapere perché, senza chiedersi il perché. Nel primo romanzo per noia, nel secondo romanzo per impegno professionale, nel terzo romanzo per un'antica amicizia. Esiste solo un perché formale, quale potrebbe essere il motivo per cui ci nutriamo, nulla di più che istinto. Quando il dubbio attraversa le menti dei protagonisti lo fa in modo fugace, senza un reale interesse. L'indagine, l'azione, l'impegno ha una valenza superiore, è un bene superiore per il quale si devono modificare drasticamente le vite dei personaggi, anche con gli effetti più devastanti.

LUOGHI
Siamo a New York. Però i luoghi che più mi hanno colpito non sono gli ambiti "aperti", ma gli ambiti "chiusi". Gli appartamenti, i luoghi di appostamento, gli uffici, le case della fanciullezza, ma soprattutto la perdita di tutti questi luoghi. Nulla è eterno, anche se si sarebbe portati a pensarlo. Le vite non sono eterne, forse nemmeno le città.

INDAGINI
I protagonisti sorvegliano, indagano, scoprono. Quasi nulla di ciò che comprendono sarà utilizzabile.

SCRITTURA
Si scrive tanto per il lavoro svolto. Si prendono appunti sui percorsi seguiti dalla persona pedinata, si scrivono relazioni puntuali su quanto osservato, si raccolgono materiali da riorganizzare. La scrittura attraversa in modo beffardo i tre romanzi. Si tratta di scoprirsi a leggere quello che è stato scritto dai personaggi.