Zero K

AutoreDon Delillo 

Giudizio: ***

Morire per rivivere in futuro. Ma quale futuro? Non ci sarà scelta. La morte, se rinasce, non sa offrirti altra scelta perché dove c'è vita c'è sempre morte.
Morire per ritardare la fine. Una possibilità che ci concede la tecnologia e la ricchezza e l'amore.
Rimandare la morte smettendo di contare le gocce sulla tenda della doccia. Rallentare le funzioni vitali al minimo possibile, qualunque cosa significhi, qualunque cosa comporti questo rallentamento aspira all'assenza della fine.
Non raccontare perché tutto avrebbe fine e la fine eterna sarebbe corrosa, annullata in una fine istantanea. Solo pochi avranno la fortuna del risveglio e saranno messaggeri nel futuro di un passato che ha progettato il futuro.
Sperare che la vita successiva sia sanificata, sia ottimizzata, sia massimizzata, ma non diversa. Pensare alla vita vissuta, al dolore provato, alle incapacità di essere quello che si sarebbe voluto essere ed alla capacità di svolgere quello che si deve svolgere, per dovere. Se siamo formiche dobbiamo esserne consapevoli. Le rocce sono, ma non esistono.

Un libro ingordo di sapori amari, di orizzonti alienanti. Un'eternità che sta in noi e che ci porta alla fine.