Asimmetria

AutoreLisa Halliday

Giudizio: ***

Il romanzo è la somma di un incrocio di asimmetrie e si divide in tre parti:
  • dove una giovane donna frequenta e si innamora di un anziano scrittore,
  • dove un giovane americano, di origine irachena, si ritrova più americano e meno iracheno, o viceversa,
  • dove il vecchio e colto scrittore racconta della sua vita ad un programma radiofonico.
Nella prima parte l'asimmetria sta nella spropositata distanza di età tra i due protagonisti. È amore reciproco, o forse solo bisogno l'uno dell'altra e viceversa. Lei può dare la sua giovinezza, il suo altruismo, la sua ingenuità, lui può dare la sua esperienza, la sua cultura, la sua ricchezza, non spropositata, ma che aiuta.
Nella seconda parte l'asimmetria è tra l'occidente e l'oriente, non in termini culturali, ma come diversa percezione delle prospettive di vita. Il giovane americano, di origine irachena, ha un fratello maggiore che torna in Iraq e, come medico, opera nell'ospedale di Baghdad, colpita dalle bombe della guerra contro gli USA. Anche il protagonista torna in Iraq e si rende conto della difficoltà di raggiungere il fratello e della certezza di poter tornare negli Stati Uniti solo grazie al passaporto USA. Ma non solo: per un occidentale è ordinario programmare ed organizzare la vita dando per scontato il buon esito del programma, per un iracheno non è possibile nemmeno progettare il domani, letteralmente. Oggi ci sei, ma domani nessuno può saperlo.
La terza parte consiste in una divertente intervista ad una radio dell'anziano scrittore. Nel corso dell'intervista emerge l'asimmetria tra l'essere giovane e l'essere anziano. Le distanze tra ciò che si può avere da giovani (donne) e ciò che si può avere da anziani (la cultura per poter scegliere la musica che piaceva a tuo padre quando eri ragazzo e per la quale tu, a quell'epoca, non riuscivi a comprendere il motivo della passione del genitore). Con un grossolano tentativo illusorio nel cercare di far credere che in fondo si può essere ancora giovane.

Nelle asimmetrie sono nascoste posizioni di forza che non sono necessariamente ultimative: il vecchio scrittore ammalia la giovane che aspira a diventare scrittrice, ma la sua vecchiaia non lo pone in una posizione di forza. Il giovane americano riscopre la sua cultura d'origine come soggetta ad un predominio che gli ruba i ricordi di bambino che andava in Iraq a trovare nonna e zii. Lo scrittore gigioneggia con la giornalista radiofonica che rimanda al mittente l'illusione dell'eterno potere dell'uomo.
Ogni asimmetria ha un epilogo distinto e distante dove l'apparente posizione di forza può essere sovvertita come se in realtà non esistesse la posizione di forza.