Autore: Sándor Márai
Giudizio: ***
In questo romanzo l'avventura e l'amore sono inestricabili elementi in un intreccio di passione ed attesa. Il vecchio contro il giovane, e viceversa, la donna contro l'uomo, e viceversa, con
l'inspiegabile esistenza di colui che ama in modo disinteressato. L'avventura è inevitabile contorno perché, senza di essa, non può esserci passione, sfinimento, pena, incertezza, dolore e
l'amore stesso. L'avventura si divincola tra sfide a duello, mortifere, e braccia possenti e vendicatrici da giardiniere, tra lo sconosciuto fuggiasco arrivato a Bolzano, che tutte le donne
vogliono conoscere, e la ragazza della locanda, talmente umile, che gira a piedi nudi quando è tempo di neve ed infatti neve sarà, tra i consigli elargiti da esperto sulle questioni di amore
ed improbabili personaggi che chiedono consiglio.
Nell'affresco che tratteggia il contesto di dissolutezza e comportamenti illeciti, puniti senza espiazione, si colloca il particolare centrale di un accordo tra uomini. Gentiluomini di mondo
che giocano una trattativa per la loro amata. Una trattativa a perdere per vincere, il sacrificio della regina per salvare il re e catturare il re avversario. Un accordo degno di fiducia
reciproca e reciproco rispetto come si conviene tra gentiluomini che riconoscono l'onore delle armi all'avversario anche se potrebbero decidere di barare. Il contratto troverà un'inattesa
evoluzione quando la regina si farà re ed il re si farà regina. Una recita il cui travestimento non è solo d'abito, ma è di psicologia del comportamento, in un carnevale senza frizzi e lazzi.
Sono lunghi monologhi in cui l'amore, la passione, la paura, la saggezza, il dolore, il coraggio, la delusione sono presentati da ogni personaggio ad uso e consumo della personale vittoria,
fosse anche solo effimera apparenza, oppure fugace piacere, oppure libertà ottenuta per l'altrui codardia.
Ferirsi, sì, ma senza volersi ferire troppo perché l'amore è eterno, come eterna è la vendetta e l'eternità è solo dei sentimenti veri.