Una questione privata

Autore: Beppe Fenoglio

Giudizio: ****

La Resistenza è stata anche questione privata attraverso la quale, in questo romanzo, si traccia la questione collettiva: la guerra di liberazione per un Paese gettato nel fango dalle miserie alle quali la guerra condusse gli italiani. Fango intriso di sangue che accomuna i futuri vinti ed i futuri vincitori, nonostante la ragione fosse evidente fin dal principio. Però la ragione non è mai sufficiente da sola, seppure sia elemento sempre necessario.
Il romanzo va oltre alla guerra, così come la si studia sui libri di scuola, e dalla questione privata emergono uomini e donne con le loro sofferenza, paure, antipatie, invidie, amicizie, amori. Tutta questa vita, e morte, confluisce nella questione collettiva, per un bene supremo al quale si sottomette tutto, o quasi. Perché ripararsi sui monti non occulta i sentimenti vitali di amicizia, di lealtà, di amore, però li annacqua, ne stravolge l'ordine prioritario. L'odio per il nemico è quello che ti trascina avanti, ogni giorno ed ogni notte, nonostante la paura per non sapere, il timore di non aver capito, il dubbio di non riuscire a salvare quello che ti è più caro, non un ideale, ma persone in carne ed ossa.
Nella questione privata si cerca la libertà, ma in certe pericolosissime situazioni, si insegue la leale amicizia, ma necessitano particolari condizioni, si pensa all'amore che è sentimenti tanto certo per il protagonista quanto incerto, perché non apertamente palesato, dall'amata. Che, in fondo, per ogni soggetto nel libro, tutte sono questioni private: le vecchie che aiutano Milton, il compagno che si rallegra di vederlo ancora in piedi, il contadino sollevato dal non aver saputo il giorno precedente che un partigiano avrebbe trascorso la notte nel suo fienile. Ci sono motivi e ragioni profonde per affrontare la vita e metterla in pericolo come quando si affronta un fascista, o per affrontare la propria coscienza e metterla in pericolo combattuta tra amore ed amicizia, tra umanità e dovere. È un'indagine pericolosa il cui finale non è certo.