Vivida mon amour

Autore: Andrea Vitali

 

Giudizio: ***

 

L'amore è cieco, ma pure sordo. In entrambi i casi è comunque amore interessato, seppure non nell'accezione comune che diamo a questa locuzione. L'interesse, in questo frangente, non sta nella ricchezza, dalla quale discendono le varianti di lusso, fama e potere. L'interesse sta nei malleoli di lei, i più belli che siano mai stati visti, oltre al fondo schiena, scelta anatomica che riporta questa vicenda nell'alveo dell'immaginario collettivo maschile, assegnando alla storia un tono meno eccentrico.

Lui non sa il nome di lei, ma già la ama. Lui viene dimenticato da lei ed ancora la ama. Lui inizia a conoscerla eppure persiste nell'amore. Così il protagonista trascorre un'estate, e poi l'autunno, e poi l'inverno, tra fragili speranza e strategie di corteggiamento deluse. Escogita piani amorosi che al momento opportuno si dimostrano inefficaci, peggio, disastrosi! Almeno fino a quando succede che ... e quello che succede è un disvelamento sorprendente. Una scialuppa di salvataggio che giunge all'ultimo momento e che condurrà ad un finale, in un graduale crescendo, guidato da una corrente che resta incontrollabile e quindi affrontata con tutte le cautele del caso. C'est l'amour! Per certi aspetti l'epilogo appare ragionevole anche se l'amore procede per imperscrutabili omissioni ed ammissioni, per altri versi apparentemente irragionevole, ma già scritto nell'incipit del racconto. Non è anatomia, ma metafisica dell'amore, nonostante tutto e grazie a tutto.