Il Mago di Riga

Autore: Giorgio Fontana

 

Giudizio: ****


La storia di una vita geniale e malandata rievocata in presa diretta nel corso dell'ultima partita di scacchi.

Miša, il protagonista, è il genio precoce e fuori dai ranghi. È completamente privo di quella disciplina con la quale la scuola di scacchi sovietica ha forgiato i suoi campioni. Ne è privo non solo quando si trova di fronte alla scacchiera, ma anche nella vita vissuta. Uomo gentile, capace di grande attenzione e cura nei confronti delle persone che gli stanno accanto, quanto distaccato e distratto, pronto a sacrificare tutto per uno sviluppo imponderabile. Purché ci siano gli scacchi lui farà correre i singoli pezzi nel modo migliore su ognuna delle 64 caselle.

Gli scacchi sono letteralmente la sua ragione di vita. È capace di accettare di giocare una partita in un bar con un suo ammiratore sconosciuto che sarebbe disposto anche a pagare per avere l'onore di quella partita. Questo non è necessario perché è la gioia di poter giocare a scacchi che ripaga Miša e gioca ben volentieri con lo sconosciuto. Nel corso di una partita simultanea con una ventina di dilettanti, solo una ragazzina riesce a fare patta, ma mentre questo risultato si concretizza lei si accorge di non aver annotato le mosse della partita e scoppia in lacrime. Miša con carta e penna ricostruisce la partita insieme alla ragazza e, facendole un sorriso, le lascia l'autografo sul foglio appena redatto augurandole ogni bene.

Sulla tavola da scacchi è irruente, coraggioso, addirittura avventato. È disponibile a sacrificare ogni pezzo per quello che ha in mente per il suo gioco. Nulla è intoccabile ed impensabile, sulla scacchiera può accadere tutto perché non è mero calcolo, ma è intuito ed audacia. La maggioranza dei colleghi non la pensano come lui, ma lo temono perché sanno che da lui si possono aspettare di tutto. Si sparge addirittura voce che sia in grado di ipnotizzare gli avversari. Una sciocchezza che contribuisce a costruire il mito del più giovane campione del mondo, fino a quel momento.

Nella vita vissuta nulla è diverso. Miša è disponibile a sacrificare affetti, amicizie e pure la sua salute per continuare a giocare come vuole lui. In lui non c'è mai calcolo. Una stella talmente brillante che si brucerà rapidamente e che nell'ultima partita rincorrerà i ricordi senza avere rimpianti. Proverà ancora, e per l'ultima volta, quella sensazione per cui solo la vittoria, e nulla di meno, è possibile. Andava fatto quello che si doveva fare e lui lo sapeva fare meglio di tutti gli altri, senza superbia, con grande rispetto per tutti, anche se il costo sarà il sacrificio estremo.