Il quartetto Razumovsky

Autore: Paolo Maurensig

 

Giudizio: ***

 

La memoria, il timore di perderla e non poter dare la propria versione dei fatti. Tra questi un grande segreto, anzi due grandi segreti, l'uno inopportuno all'altro, l'altro inopportuno a dirsi al mondo. Quale l'uno, quale l'altro, poco importa.

 

Il narratore racconta in prima persona la propria vita, ora che è vecchio e prossimo alla morte, ma più prossimo di quanto potrebbe essere naturale per un vecchio come lui. Narra del personale orgoglio di aver fatto parte del quartetto Razumovsky. Erano giovani, erano i più bravi, erano i più apprezzati. Poi la guerra e la fine di tutto, la fine del sogno di gloria eterna. Quindi la necessità di fuggire dalla Germania distrutta e ricostruire una vita nuova negli Stati Uniti. Nuova, ma non per tutto: i segreti che nasconde lo accompagneranno in ogni cittadina nella quale andrà ad abitare libero seppure fuggiasco a sé stesso ed al mondo intero.

 

In questo girovagare senza voler mettere radici, per caso, incontra un componente del quartetto che lo porta ad incontrarne un altro ancora, il leader del gruppo. Riprendono a suonare e riprendono a sognare. Il timore che i grandi segreti vengano scoperti, perché entrambi legati al quartetto, aleggia in modo persistente eppure suonare sublima tutto.

È impossibile ricomporre il quartetto originale perché la quarta componente, anch'essa approdata negli USA, è affetta da un male degenerativo e non può suonare, non può parlare ed il vecchio protagonista spera che non possa nemmeno ricordare. Questo è un bene per i suoi segreti indicibili ed il quarto componente viene ricoperto da una ragazzina americana che poi avrà una brillante carriera come solista. Tutto scorre fino alle prove generali prima dello spettacolo che, per scelta del leader, sarà anche quello finale. Tutto giunge a compimento e la vicenda prende un'accelerazione tale che costringe il vecchio a ricordare.