Autore: Andrea Vitali
Giudizio: ***
In un luogo di nessuno, accade ciò che nessuno potrebbe accettare, tranne l'uomo, il miglior predatore sulla faccia della terra.
Al protagonista viene assegnato, finalmente, un nuovo incarico operativo dopo mesi di "reclusione" alla scrivania a redigere e sistemare scartoffie. Motivo di tale pena un "eccesso di zelo", o tragica spavalderia, se così possiamo definire l'uso improprio dell'arma nel corso di una operazione.
Sta di fatto che questa repentina riabilitazione ha il sapore della beffa. Infatti è sì un caso di omicidio, ma apparentemente è già stato risolto dalle autorità locali di un luogo ameno che si trova sperduto lungo il confine. Sia come sia, questa notizia viene comunque accolta dal protagonista con il dovuto entusiasmo perché gli consentirà due "giorni d'aria" da quella maledetta scrivania.
Eppure, forse, le cose non stanno proprio come gliele ha presentate il suo capo. Forse il fiuto dell'investigatore che, nonostante l'evidente sciatteria professionale che alberga nel protagonista, gli fa notare alcune cose "strane" fino a pensare che il colpevole, non ancora arrestato, sia solo un capro espiatorio. Un capro espiatorio utile a coprire altro di cui però nulla si immagina. In questo ha un ruolo fondamentale la conoscenza dell'unico altro ospite dell'albergo del paesino che si trova lì per aver accompagnato il fratello in una rinomata clinica che ha sede vicino al paese.
Da questi elementi nasce una ricostruzione dei fatti sorprendente sotto molti punti di vista e decisamente inattesa di cui nulla si può dire. Buona lettura.