Comica finale

Autore: Kurt Vonnegut

 

Giudizio: ***

 

Come fortuna e sfortuna siano facce della stessa medaglia, comiche per le quali non possiamo che ridere perché così va la vita. E dopo un film serio arriva sempre la comica finale.

 

Una coppia di rampolli di famiglie ricchissime si sposa ed ha due gemelli, un maschio ed una femmina. Ma questi sono mostruosi, talmente brutti che i genitori decidono di segregarli in una delle loro residenze dove li vanno a trovare solo il giorno del compleanno. Per il resto dell'anno sono affidati alle cure di dipendenti. Uno dei due, il maschio, è l'autore di questa che può definirsi la cosa più prossima alla sua autobiografia che, però, inizia altrove.

E precisamente inizia quando lui, Presidente degli Stati Uniti di America, decaduto, vive sull'isola di Manhattan con una nipote sedicenne, incinta di un ragazzino coetaneo che vive con loro. Nella zona tutti, a parte un gruppo di sopravvissuti a qualche isolato di distanza, sono morti per colpa di virus e di una misteriosa malattia chiamata la morte verde. A questo va aggiunto che la forza di gravità del pianeta ha subito delle modifiche che hanno portato al collasso il Paese sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista economico. Gli Stati Uniti come li avevamo conosciuti non esistono più. Così va la vita.

È da queste condizioni che il Presidente Wilbur Rockefeller Swain Giunchiglia-11 inizia a scrivere la sua vita a partire da ciò che la sorella gemella, Eliza, ha rappresentato per lui. Infatti i due, completamente isolati dal mondo, maturarono la necessaria curiosità e capacità all'autoformazione, ma senza mostrarlo. Di anno in anno i genitori andavano a trovarli e li trovavano sempre mostruosi e stupidi, incapaci di qualsiasi possibilità relazionale non sapendo nemmeno parlare. In realtà i due avevano un'intelligenza straordinaria che si manifestava tanto più quanto più erano vicini. Grazie a queste stupefacente intelligenza impararono da soli la lingua, anche lingue antiche. Inoltre erano tra loro complementari: Wilbur sapeva leggere e scrivere perché questo era il suo compito nella coppia. Come se Wilbur ed Eliza fossero due parti separate dello stesso cervello: Wilbur la parte razionale e logica, Eliza la parte emozionale e creativa.

Il giorno del loro quindicesimo compleanno decisero di fare una sorpresa ai genitori. Capirono che mamma e papà non avrebbero retto alla persistente stupidità dei figli. Fino a quel momento l'avevano ritenuta necessaria in quella anomala dinamica familiare, ma ascoltando di nascosto parole terribili pronunciate dalla madre decisero di presentarsi per quello che erano diventati. Quindi parlarono e mostrarono le competenze acquisite avendo letto tutti i libri presenti nella residenza. Il colpo fu durissimo per i genitori, ma ebbe un risultato amaro per i due ragazzi. Siccome Eliza non sapeva né leggere né scrivere venne rinchiusa in una clinica psichiatrica mentre Wilbur, ritenuto più intelligente, fu mandato all'università a studiare medicina. Così va la vita.

Nel suo percorso universitario alquanto stentato, Wilbur sarà l'ultimo del suo corso, nasce un contenzioso con la sorella che riesce a sfuggire legalmente alla reclusione nella clinica psichiatrica incolpando la madre e Wilbur del suo tragico destino e chiedendo un risarcimento. Ma in fondo i due gemelli si vogliono bene e Wilbur, nonostante tutto, si impegna a garantire alla sorella tutte le opportunità che la porteranno a morire su Marte. Così va la vita.

Oltre alle angosce familiari Wilbur matura anche una intuizione che lo porterà alla presidenza. Sostiene infatti che la solitudine delle persone sta dilagando, il paese ha bisogno di famiglie allargate in modo tale che nessuno possa mai più essere solo. Per questo scopo adotta lo slogan elettorale "Non più soli". E la cosa funziona. Lui diventa Presidente degli Stati Uniti e ad ognuno viene assegnato un nome aggiuntivo che lo farà entrare a far parte di quel clan. Wilbur, per esempio, farà parte della famiglia allargata Giunchiglia di cui sarà fiero e riconosciuto componente fino alla morte. Così va la vita.

 

Il libro è dedicato a Stanlio ed Ollio che ancora oggi ci fanno ridere. Nella premessa dell'autore per l'edizione italiana, si trovano le ragioni per cui Vonnegut adottò tre nipoti, figli della sorella più giovane defunta, il viaggio fatto in aereo con il fratello maggiore per andare al funerale, quali fossero le profonde differenze tra i due ed il motivo per cui decise di iniziare a scrivere. È un racconto che da solo merita la lettura perché così va la vita.