Tempo fuori luogo

Autore: Philip K. Dick

 

Giudizio: ****

 

Titolo che in Italia è tradotto anche "Tempo fuor di sesto".

 

Le esperienze che viviamo sono reali, ma non è detto che siano completamente vere.

 

Anni '50 del secolo scorso, quartiere residenziale di una tranquilla cittadina statunitense. Il protagonista, Ragle Gumm, vive a casa della sorella e del cognato la frustrazione di un uomo che non ha trovato lavoro, non ha trovato moglie, non ha messo su famiglia. Eppure è famoso, in città lo riconoscono e conoscono tutti perché ha un hobby nel quale è indiscutibilmente il migliore. Il quotidiano locale pubblica tutti i giorni un gioco a premi intitolato "Dove apparirà l'omino verde?" nel quale i partecipanti devono indovinare in quale casella di una scacchiera si troverà il personaggio del gioco. Ragle vince quasi tutti i giorni, la sua foto viene pubblicata sul giornale e lui diventa famoso, un vero eroe popolare.

In questo modo guadagna qualche dollaro, ma questo non modifica il suo malessere di vivere una vita diversa da quella che vorrebbe, da quella che hanno tutti. A peggiorare la sua situazione Ragle inizia a notare strane incongruenze, la sparizione della cordicella per accendere la luce del bagno, alcuni oggetti sostituiti da foglietti con su scritto il loro nome. Sospetta di essere malato di mente, ma scopre che anche ai parenti succedono cose anomale. Qualcosa di inspiegabile sta accadendo, questo pensiero si insinua nella mente di Ragle. La necessità di trovare una spiegazione condurrà il protagonista alla scoperta di una realtà inaspettata seppur pienamente giustificabile per chi l'ha creata. La vita del protagonista è la sua vita, ma modellata alle necessità di un bene superiore a lui oscurato per garantire la sua piena partecipazione ed affidabilità.

La sua non è malattia mentale, non è paranoia, esiste un vero e proprio complotto a fin di bene, ammesso che un complotto possa avere un fin di bene per colui che ne diventa oggetto e soggetto protagonista e dal quale dipendono le sorti del mondo intero così come conosciuto da Ragle stesso. Forse quello che lui vorrebbe per sé ma non gli è concesso.