Rancore

Autore: Gianrico Carofiglio

 

Giudizio: ***

 

Nulla si può dare per scontato se smontiamo il pregiudizio che l'amore e l'amicizia sono sacri ed inviolabili.

 

Penelope Spada, ex PM, si trova a barcamenarsi in una vita che non era la sua o forse lo era senza che lei lo capisse. Per caso, o per destino calcolato da altri, deve affrontare contemporaneamente un possibile innamoramento ed uno scheletro che ha ancora nel suo armadio di ex PM.

Per la prima questione tutto è semplice e complesso al tempo stesso. Perché infatuarsi è semplicissimo, ma diventa difficile capire se possa essere vero amore quello che si prova.

Per la seconda questione entreranno in gioco i ricordi e l'amicizia. Amicizia intesa come cosa inesplicabile che esiste tra persone che sono intime e che condividono vite, sogni, passioni, oppure che diventano amiche con giustificabili secondi fini, non esattamente amichevoli.

Di mezzo un decesso per cause naturali, avvenuto due anni prima, che la figlia del morto pensa sia un omicidio, seppure indimistrabile. Una figlia interessata più all'eredità che al padre a differenza della giovanissima vedova apparentemente disinteressata a tutto, tranne che alla ricerca di una vera amicizia. E nell'amicizia, o presunta tale, si raggiunge l'epilogo, tutto sommato piatto come solo il rancore può essere: un sentimento di odio che si trascina nascosto nell'animo e noto solo al portatore.