Filosofia del walkman

Autore: Stefano Scrima

 

Giudizio: ****

 

I più giovani non hanno mai premuto play-stop-pause-fast forward-rewind di un walkman. Forse lo hanno toccato quando sono stati costretti dai genitori a dare il loro aiuto per sistemare le cianfrusaglie in solaio. E magari, in quell'occasione, hanno proferito frasi tipo "ma davvero ascoltavate musica in cassettine con nastri avvolgibili con questi aggeggi? Non mi dire?...". Eppure, nonostante il giovanile stupore che può trasparire da bonari sberleffi come questo, i giovani virgulti non sanno che il modo in cui ascoltiamo tutti musica oggi passa anche da quel parallelepipedo nero con cuffie.

 

Nell'agile libretto Scrima mette in fila diverse questioni che, più o meno direttamente, hanno a che fare con la filosofia del walkman. Questo monolite è stato parte della nostra formazione musicale ed in parte co-partecipe del contesto sociale e politico in cui si è inserito. Non c'è alcuno scimmione che brandisce ossa per rompere ossa ed affermare il suo potere, ma c'è la potenza del neoliberismo che passa anche attraverso la filosofia del walkman per affermarsi come unica strada possibile. Nonostante il punk e la new wave e l'underground.

In queste pagine si trova una scoppiettante girandola di connessioni tra politica, economia, musica, tecnologia, antropologia, sentimenti. Ed il walkman è al centro di tutto. La società che muta per la delusione di un sogno svanito. Un capitalismo fordista che diventa un capitalismo post-fordista neoliberista che amplia le differenze tra le persone. Una modernità che non sa più apprezzare l'arte che sta nella musica e la percepisce come mero intrattenimento da consumare per riempire i vuoti che non possiamo più permetterci: nella post-modernità si fa jogging con il walkman perché è meno noioso. Poi il passaggio dall'analogico al digitale fino alla musica online.

Eppure cambiano gli apparati, cambiano i supporti, ma restano le cuffiette: tu, e solo tu, stai ascoltando questa musica, oppure no? Sui tuoi ascolti aleggia il sistema capitalista che aumenta l'offerta per farti sentire più libero, ma forse non è proprio così. Il walkman da idea destinata all'insuccesso, secondo gli esperti, ad oggetto che caratterizza un'epocale rivoluzione culturale.

Sul finale del libro quello che a mio avviso è il passaggio più poetico dedicato all'amore ed alla passione necessaria per creare la compilation perfetta su cassetta, ammesso che la perfezione di una compilation si possa valutare anche nei silenzi tra una canzone e l'altra. Un''attenzione che nel "clicca e vai" imposto dall'attuale intrattenimento musicale è andata definitivamente persa come lacrime nella pioggia. Sì, tutti abbiamo pianto con le cuffie di un walkman alle orecchie in un giorno di pioggia sentimentale e non per colpa di Marty McFly o de Il tempo delle mele.