Chi dice e chi tace

Autrice: Chiara Valerio

 

Giudizio: ****

 

Siamo in un piccolo paese dove tutti si conoscono e tutti sanno di tutti. Per qualcuno è come se fosse una prigione dalla quale fuggire, per qualcun'altro è come se fosse un paradiso dove ritirarsi o dove restare in pace con il resto del mondo. Le contraddizioni non mancano, ma qui restano più nascoste perché i 6 mila autoctoni sono e restano "poveri" e pure i quasi 100 mila che invadono il paese nel periodo estivo sono di una "ricchezza moderata" che quelli veramente ricchi vanno altrove.

 

A Scauri, il nome del paese, arrivano due donne, l'una molto più giovane dell'altra. Nessuno pare interessato ad interrogarsi sul rapporto tra queste due donne, su chi siano, perché siano arrivate in paese. Questo avviene soprattutto perché la più vecchia, Vittoria, ha un fascino ammaliante che piace a tutti e tutte. Compra casa che è una casa che negli anni sarà aperta a tutti ospitando gli animali di chi ha bisogno di qualche giorno di "libertà". Compra una barca ed è, forse, la prima donna ad avere un posto nella darsena. Gioca a carte tutti i giorni al dopo lavoro ferroviario ed è apprezzata per la sua bravura al gioco, pare che a poker abbia perso solo una volta. Inizia a collaborare con la farmacista e con il prete creando, per i bambini, un "album" delle erbe che sovrasta la bellezza degli album delle figurine Panini.

 

Ma la tragedia è dietro l'angolo: un "incidente" domestico uccide Vittoria. Lea, un'amica conosciuta perché lasciò il suo cane nella casa per passare un fine settimana con il fidanzato che stava facendo il servizio militare, non crede nella disgrazia ed inizia una "personale indagine" che la porta a scoprire cose "sconosciute". Si sentiva amica, ma era quella che sapeva meno della defunta. Un mosaico di cose sorprendenti che Lea mette insieme scoprendo che tutti sapevano alcune cose di Vittoria, anche cose che la riguardavano direttamente, tranne lei.

Lea, alla quale i genitori hanno dato un nome breve perché nessuno lo scorciasse, viene chiamata da tutti Le' ed è quella che non capisce e che vorrebbe capire. Ma questo suo accanimento viene scambiato per superbia: per molti ci sono cose che non si possono capire. Come perché un nome breve viene comunque scorciato o perché quella prigione che è il paese non sia poi così terribile. Ognuno è portatore di un'identità che altri assegnano e, per questo, si resta all'oscuro di tutto ciò che non rientra nell'identità assegnata.