Autrice: Serena Dandini
Giudizio: ***
Un racconto circolare: inizia dalla fine per narrare la vita di una donna che ha cercato la sua strada nei modi più disparati che le si sono presentati all'orizzonte. Vita costellata da uomini tanto generosi ed egoisti che per non perderla le hanno lasciato piena libertà d'azione, per perderla comunque.
La donna più bella del mondo avvinta nel suo mondo fatto di arte e di surrealisti. Ogni cosa è possibile se cercata nella bellezza. La bellezza è possibile se cercata nell'arte. Da modella a fotografa, perché preferisce essere una fotografa che una fotografia, da reporter di guerra per una rivista di moda a chef per amore o per stanchezza.
Un "maschiaccio" che ha sempre fatto valere la sua voglia del fare e nel dire, come fare il bagno nella vasca del Fūhrer in quell'appartamento così anonimo e dozzinale o dire al fratello di aprire uno studio fotografico e poi abbandonarlo per la sua nuova avventura in Egitto.
Una vita apparentemente senza limiti in una perenne necessità di sentirsi libera per tutto e da tutti. A questa esigenza di esistere come si vuole si pone il limite di sopportazione che arriva nel momento in cui gli alleati scoprono l'abnorme scempio dell'umanità perduta nei lager nazisti: uomini e donne annullati e ridotti a numeri su registri costretti nelle docce a dare il via al gas che li avrebbe uccisi. Ora la vera libertà è testimoniare questo abominio perché è tutto vero.
Quello che seguirà avrà un'altra faccia, quella ritirata, incapace di un sogno maestoso come è avvenuto per tutta la vita, relegata in un turbamento perenne, dove la libertà diventa cancellare tutto ciò che è stato nel passato, cancellare per prima la sé stessa di un tempo.
