Autore: Marco Presta
Giudizio: ***
Una vita straordinariamente lunga racchiusa nei ricordi ordinari di che ha il dolore di aver visto morire tutti i cari. Avere oltre 130 anni e non sentirsi giunto alla fine, pensare ai cinquantenni come a ragazzini che devono essere ancora aiutati, nutrire una innaturale gioia di vivere nonostante tutto.
Seduto sulla fida poltrona il protagonista ricorda i tempi passati: il primo amore e poi tutti gli altri a venire, la prima guerra mondiale in trincea, la seconda guerra mondiale a requisire muli a poveri contadini, il padre cameriere che gli insegna la dignità del lavoro onesto, la sua vita da maestro e poi da pensionato. Tanto lunga questa vita che lo ha costretto a seppellire tutti i cari, compreso quello che mai dovrebbe accadere, seppellire i figli. Eppure la vita si ostina a proseguire imperterrita, senza perdere colpi.
Una vita innocua che potrebbe suscitare solo tenerezza tra chi ne viene a conoscenza ed essere l'uomo più vecchio del mondo rende famoso. Però questa fama diventa tossica, senza motivi razionali incita l'odio viscerale, incontrollato. Una vita troppo lunga è intollerabile per gli altri, è il sintomo che qualcosa non funziona, che quella vita è contronatura, che quella vita è il male che si ostenta beffardo di fronte alle difficoltà delle vite e delle morti degli esseri umani. E da tranquillo pensionato il protagonista diventa oggetto di manifestazioni di protesta in tutto il mondo ed attentati alla sua vita, come se questa rubasse aria al mondo.
Un romanzo irreale per l'abnorme età del protagonista e reale per le assurde reazioni umane all'inatteso. Il libro attinge ai sentimenti assai comuni di invidia, di odio, di insoddisfazione motivati su parametri delle vite altrui. Non c'è alcuna attenzione al fatto personale se non raffrontato all'altro: se io non posso allora nemmeno gli altri possono. Eppoi ci sono le storie di un vecchissimo signore che ha attraversato 3 secoli e che, nonostante l'età, non ha ancora messo in conto che anche la sua vita avrà un capolinea al quale è meglio giungere fischiettando
